Miglionico - Castello e piazza Castello si rifanno il look. Dopo l'apertura prevista tra qualche settimana del portone del Castello del Malconsiglio, l'amministrazione chiederà ai miglionichesi un buon consiglio per capire dove intendano risistemare il “monumento ai caduti” che adesso si erge proprio al centro di piazza Castello occludendo la visuale dell'accesso al maniero. Una priorità, quella della ricerca di una nuova collocazione, richiesta dalla soprintendenza e resa necessaria dalla imminente pavimentazione con lastre in pietra dell'intera piazza antistante il Castello per rendere la stessa confacente all'epoca storica. Lo spostamento quindi è certo. Restano da definire il quando e soprattutto il “dove”. Diversi sono i posti papabili per accogliere il monumento. Fra i più gettonati ci potrebbe essere l'intersezione fra piazza Popolo e via Sivilia ora occupato da un pino; porta Pomarico a ridosso del nuovo parcheggio; in villa comunale e altri che potrebbero essere proposti. Saranno poi i miglionichesi con un referendum a scegliere. Una storia travagliata quella del monumento. Dedicato ai caduti della grande guerra l'opera che veniva realizzata in serie a Roma dallo scultore Giuseppe Ciocchetti oltre che a Miglionico è presente in copia a Balvano, Ruvo del Monte, Stigliano, Sturmo in Campania, Sant'Angelo del Pesco (Is), a Crotone e in diversi altri centri calabresi. Il suo arrivo e posizionamento a Miglionico nel 1927, ha una storia particolare a contorno che non tutti conoscono e che si evince da una lettera presente nell'archivio di stato di Matera in cui un'associazione di cittadini miglionichesi emigrati in America scrive ad autorità italiane per rivendicare dei diritti. Antonio Centonze ........................................................................................................................................................ Miglionico La cronistoria: La querelle del ‘27 con gli Usa Miglionico - I cittadini di Miglionico, volendo dedicare ai caduti in guerra un monumento e non avendo le risorse necessarie chiesero aiuto economico ai concittadini di oltreoceano. La “Società di Mutuo Soccorso Cav. De Ruggieri di New York” si impegnò affinchè la richiesta giunta da Miglionico, paese natio, fosse soddisfatta e i loro avi onorati. Con sottoscrizioni furono raccolte circa 30000 lire tanto che decisero di donare non solo il monumento ma anche la sua messa in opera con una dedica esclusiva intestata alla Società Pasquale De Ruggieri di New York comunicando il deliberato al Comitato di Miglionico. Si cercò dal Comitato e dal sindaco di aggiungere nella dedica anche l'espressione dei cittadini di Miglionico, che avevano potuto raccogliere 6000 lire circa. La Società non accettò l'aggiunta e pose a condizione della donazione che la dedica fosse esclusivamente intestata alla Società d'America consigliando di devolvere la somma raccolta in Miglionico ad altre opere. La condizione fu accettata dal Podestà dell'epoca e la stessa Società di New York contrattarono l'opera con lo scultore. Il Comitato miglionichese interessò l'allora onorevole Nicola De Ruggieri, presidente onorario della Società di New York, facendo nuovo appello affinchè fosse inclusa nella dedica il ricordo dei cittadini di Miglionico. Il nuovo appello ottenne successo e i cittadini di New York concessero che vi fossero due dediche sulla base del monumento, mentre ai due lati venivano incisi i nomi dei caduti. La Società inviò sul posto da NewYork il suo presidente Ventura per la messa in opera del monumento in piazza Castello. Però, partito il presidente Ventura da Miglionico, fu insinuato che si doveva togliere la dedica della Società d'America e che dovesse figurare solo quella dei cittadini di Miglionico. E, sfruttando vecchie lotte politiche e amministrative, si cercò con la protezione dell'allora onnipotente deputato Francesco D'Alessio, di raggiungere lo scopo. Dopo l'accesso del Sottoprefetto furono, di soppiatto, tolte le lettere dell'incisione della dedica degli Americani, ma non fu eliminato lo stemma inciso della Società, per non sfregiare il monumento. Fu perpetrato un reato. Da una lettera presente nell’Archivio di Stato di Matera, si evince che la Società d'America o i componenti e sottoscrittori, anche singoli, possono davanti all'autorità giudiziaria chiedere la risoluzione del contratto e la rivendicazione dell'opera. «Ma i cittadini di America sono ben sicuri che il Governo Nazionale che li protegge non solo nei diritti, ma altresì nei sentimenti nobili, saprà, intervenendo, ben richiamare al dovere civile, nonchè all'osservanza del contratto, le autorità di Miglionico ». Antonio Centonze [La ricerca storica fu effettuata dal Prof. Antonio Labriola nell'Archivio di Stato di Matera su indicazione dell'Avv. De Ruggieri, miglionichese, residente a Roma, per la realizzazione del sito web www.miglionicoweb.it sul quale la vicenda è riportata nella pagina http://www.miglionicoweb.it/mutuosoc.htm] |