FERRANDINA.
Lupi famelici in azione in una zona di campagna dell’agro di
Ferrandina. Un assalto in piena regola, improvviso, ai danni di
un gregge di ovini. Un vero e proprio “raid” sanguinoso che ha
preso di mira una dozzina di pecore di tre allevamenti
viciniori. L’attacco è avvenuto in pieno giorno e ha provocato
quasi una strage di pecore: ne sono state azzannate una dozzina,
mentre erano al pascolo. Nella fattispecie, la scena che si è
presentata agli occhi degli allevatori è stata raccapricciante,
suscitando rabbia e dispiacere: per terra, sul “campo di
battaglia”, vi hanno trovato brandelli di ovini disseminati per
qualche chilometro. Ma, ecco nel racconto di Lucrezia Digilio,
la descrizione della dolorosa vicenda che ha visto in azione
almeno tre lupi: “Nella mia azienda – precisa l’allevatrice –
abbiamo circa 600 capi; 200, invece, sono gli ovini che
compongono il gregge delle aziende a noi vicine; sei sono stati
gli ovini azzannati. Il tutto è accaduto mentre quasi tutte le
pecore erano già al pascolo, seguite dai nostri 16 cani
maremmani da guardia”. E’ verosimile che i lupi predatori, prima
di entrare in azione e di sferrare il fulmineo e sanguinoso
assalto, abbiano atteso l’allontanamento del gregge dall’ovile.
“Un fatto del genere – osserva l’allevatrice ferrandinese – non
succedeva nelle nostre contrade da tanti anni. Né si ricorda un
fatto analogo accaduto, per di più, di giorno”. L’episodio,
ovviamente, potrebbe costituire potenzialmente un serio pericolo
per l’incolumità degli altri greggi presenti nelle zone di
campagna del territorio ferrandinese. Da qui la preoccupazione
che, nel Materano, al problema dei saccheggi e delle
“rappresaglie”, causate dai cinghiali, si aggiunga anche quello
della presenza dei lupi pronti a fare scempio di pecore e capre
inermi. Da parte sua, la “Cia-Agricoltori” (Categoria allevatori
e agricoltori italiani) sottolinea come i danni provocati dagli
attacchi dei lupi possano arrivare a mettere in ginocchio
un’azienda. Ne discende la richiesta volta ad effettuare
controlli più efficaci della fauna selvatica. Ma anche quella di
poter ottenere un “risarcimento danni che dovrà essere congruo e
immediato. Va rafforzata l’azione di autotutela degli
agricoltori all’interno dei propri terreni: i produttori devono
essere autorizzati ad agire in autodifesa, con metodi ecologici,
interventi preventivi o anche mediante abbattimento. Ci dicono
di predisporre delle recinzioni con rete elettrosaldata, ma
un’azienda zootecnica di cento-duecento ettari, quanti soldi
dovrebbe investire?” Gi. Am.
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