MIGLIONICO.
Falcone e Borsellino. Un binomio inscindibile nella memoria
collettiva italiana. Quasi un automatismo: il nome del
magistrato Giovanni Falcone (Palermo, 18 maggio 1939 – Palermo,
23 maggio 1992) richiama quello del collega Paolo Borsellino
(Palermo, 19 gennaio 1940 – Palermo, 19 luglio 1992).
Un’immagine impossibile da rimuovere. Un simbolo di valori
universali, quelli della legalità e della giustizia. Da
domenica, 19 luglio 2020, i nomi di questi due eroi,
protagonisti di spicco della lotta antimafia, sono entrati a far
parte della toponomastica del paese e indicano la denominazione
della villa comunale, ubicata a pochi metri di distanza da
piazza Castello. Una targa ne indica i nomi: sono il segno dei
principi fondanti dello Stato, degli ideali condivisi, quali la
democrazia, la libertà, il rispetto delle regole. Un fulgido
esempio per chi spera in un mondo migliore. La cerimonia
celebrativa, a cura della locale Amministrazione comunale, s’è
svolta domenica scorsa, 19 luglio. Una data non casuale, perché
coincidente con quella dell’attentato dinamitardo al giudice
Borsellino, che a Palermo, in via D’Amelio, nel 1992, ventotto
anni fa, causò la tragica morte anche di altri cinque agenti
della scorta. L’ammirevole stile di vita dei due magistrati e il
loro virtuoso esempio di servitori dello Stato sono stati
illustrati sia dal sindaco Francesco Comanda che dall’assessore
comunale alla “Cultura”, Giulio Traietta che, al cospetto di
numerosi cittadini e delle locali autorità civili, religiose e
militari, hanno evidenziato le ragioni salienti che hanno fatto
da fondamento alla decisione volta ad intitolare la villa
comunale alla memoria dei giudici Falcone e Borsellino. In
relazione a tale iniziativa, il consigliere comunale di
minoranza Antonio Digioia del Movimento 5 stelle, nel
sottolineare il suo apprezzamento per la scelta adottata dalla
Giunta comunale di intitolare la villa comunale ai magistrati
Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, “protagonisti di spicco
nella lotta antimafia e nell’affermazione dei valori della
legalità e dell’onestà”, ha osservato come la su indicata
decisione non sia stata deliberata in Consiglio comunale.
Oltretutto, l’indicazione di intitolare una piazza del paese
alla memoria dei due celebri giudici era stata suggerita, con
un’apposita mozione, dai due consiglieri comunali di minoranza,
Giuseppe Dalessandro e Vito Rago, del gruppo di “Esperienza e
Futuro per Miglionico”. Nella circostanza, il gruppo di
maggioranza, non coinvolgendo la minoranza nella decisione
dell’adozione della delibera in seno all’ assemblea cittadina,
ha finito col denotare “l’ennesimo scarso senso delle
istituzioni e della mancanza di rispetto dei ruoli”. Poi,
l’auspicio che il modello ideale di vita espresso dai giudici
Falcone e Borsellino venga messo in pratica nella vita
quotidiana, con comportamenti responsabili, di “cittadinanza
attiva” e di assoluto rispetto delle leggi vigenti che regolano
la convivenza civile. Nella consapevolezza che “chi tace e chi
piega la testa muore ogni volta – diceva il magistrato Giovanni
Falcone – mentre chi parla e chi cammina a testa alta muore una
volta sola”. |