MIGLIONICO.
Riqualificazione urbana del rione Torchiano. Un’opera edile finalizzata
ad un’azione di “mitigazione del rischio idrogeologico” che interessa
tutto il quartiere, il più antico del paese, ove attualmente risiede una
popolazione di circa 350 persone. Un intervento importante che ha
l’obiettivo di rendere migliore, più sicura e stabile la zona. Utile a
prevenire il rischio del dissesto idrogeologico, ovvero, di un
pericoloso “processo geomorfologico che può causare un’azione lesiva e
distruttiva del suolo e dei manufatti presenti sul territorio”. In altre
parole, va scongiurato il pericolo delle frane e dello smottamento del
terreno in pendio, con il crollo di una rilevante massa di terra nella
sottostante vallata. “L’area oggetto di intervento – si legge in una
relazione a firma dell’ing. Berardino Montesano, responsabile dell’area
tecnica del Comune – è situata a valle, sul lato est del rione
Torchiano”. Per effettuare i lavori di sistemazione del versante sono
stati stanziati 950 mila euro, a fondo perduto, a cura del “Fondo di
sviluppo e coesione” (Fsc) della Regione Basilicata. L’auspicio è che
possano cominciare al più presto, magari, nei prossimi mesi, prima del
periodo invernale. Giova precisare che nella zona è ubicata anche la
“Torre di Fino”, così chiamata per indicare la parte “conclusiva del
paese”. Si tratta di un manufatto di epoca medievale (1200), sovrastante
la valle del fiume Bradano. “Nel corso degli anni – scrive l’ing.
Montesano – nella zona, più volte sono state segnalate situazioni di
criticità e riscontrati segnali di instabilità dei luoghi”. In
particolare, sul versante interessato dal “dissesto idrogeologico,
classificato a rischio elevato (R3), sono stati già realizzati due pozzi
drenanti negli anni Ottanta e Novanta. Alla stessa epoca risalgono i
dati geologici e geotecnici dell’area”. Nei mesi scorsi, a seguito di un
sopralluogo “esperito dai tecnici dell’Ufficio difesa del suolo di
Matera e da quelli dell’Autorità di Bacino della Regione Basilicata, è
stato accertato che nelle adiacenze dei due pozzi si erano verificati
degli sprofondamenti di terreno e in uno dei due manufatti era presenta
acqua torbida, che denotava il cattivo funzionamento del sistema
drenante”. Ne discende la necessità di effettuare delle opere edili
volte a prevenire eventuali fenomeni di instabilità in tutta la zona,
per renderla meno vulnerabile e più sicura. Nella fattispecie, per
ridurre il rischio di instabilità del versante, sono previste le
seguenti lavorazioni: “pulizia e svuotamento dei pozzi; ripristino delle
aste drenanti; realizzazione di trincee drenanti e di una paratia di
pali collegati in testa ed a valle del sistema drenante; ricarica del
terreno circostante i pozzi e risagomatura del versante mediante il
materiale rinveniente dagli scavi”. |