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MIGLIONICO.
Ristrutturazione e riqualificazione dell’ex forno comunale, ubicato nel
rione Sant’ Angelo. Un edificio di circa sessanta metri quadri
sottoposto a un “vincolo di destinazione di natura culturale”. Per
alcuni decenni, a partire dagli anni Cinquanta e fino a quelli Settanta,
il manufatto è stato utilizzato per la cottura del pane fatto in casa.
Oggi, la locale Amministrazione comunale vuole farne “un’infrastruttura
di rete che possa privilegiare il turismo lento e digitale, offrendo ai
turisti il racconto di un pezzo di storia della comunità miglionichese,
permettendogli di sentirsi parte di essa, coinvolgendoli in attività ed
esperienze innovative”. Il progetto, denominato “La via del pane, la via
della pace”, è stato candidato dal Comune all’attenzione del “Mibact”,
Ministero per i Beni e le Attività culturali e per il turismo,
nell’ambito del bando pubblico volto a privilegiare gli “interventi per
il rafforzamento dell’attività dei borghi e dei centri storici,
attraverso il restauro e il recupero di spazi urbani, edifici storici e
culturali”. Un’opportunità di sviluppo socio-economico e culturale a
beneficio delle regioni e dei piccoli centri del Sud Italia, aventi una
popolazione residente fino a 5 mila abitanti. L’obiettivo essenziale del
bando è quello di “sostenere lo sviluppo turistico dei piccoli Comuni e
di promuoverne i processi imprenditoriali che ne accrescano
l’occupazione. Nella fattispecie, l’ente comunale miglionichese ha
chiesto l’erogazione di un finanziamento di circa 1 milione di euro, per
la precisione di 946 mila euro, a fondo perduto. Nello specifico, il
progetto tecnico prevede il rifacimento di tutto il basolato lungo la
strada che va da piazza Castello al rione Sant’Angelo. Inoltre, è
prefigurato il piano di ristrutturazione dell’antico ex forno, destinato
a diventare un “luogo didattico”. Infine, è prevista la creazione di una
“scuola di formazione volta alla panificazione”. Il fine ultimo che si
vuole perseguire è quello di valorizzare la tipicità di un luogo,
favorendone una riproposizione innovativa. Conclusione: l’auspicio è
quello di creare all’interno della comunità una forma di “turismo
lento”, in contrapposizione al “turismo di massa, veloce e di consumo”:
un turismo inedito e particolare, a beneficio di visitatori in cerca di
un’esperienza gratificante e coinvolgente, esplorando un luogo
suggestivo, caratterizzato da un “itinerario sostenibile”, senza doversi
sottoporre a ritmi frenetici. |