MIGLIONICO.
Il Castello del Malconsiglio (1110), celebre per la famigerata
“Congiura dei Baroni” (1485), monumento simbolo del paese, è
dotato del certificato di agibilità? E, il Comune è in possesso
della certificazione di conformità antincendio del maniero? I
due interrogativi sono al centro di un’interpellanza, con
richiesta di risposta scritta, inviata al sindaco, da parte dei
consiglieri comunali di minoranza, Giuseppe Dalessandro e Vito
Rago del gruppo consiliare “Esperienza e Futuro per Miglionico”.
A riguardo, i due consiglieri osservano come, nel fare l’accesso
agli atti, abbiano avuto modo di riscontrare delle anomalie.
“Tra di esse – scrivono Dalessandro e Rago - emergono due
richieste del Comando provinciale dei Vigili del Fuoco in merito
all’istanza (avanzata dal Comune) di rilascio del parere di
conformità antincendio: entrambe contengono una serie di
prescrizioni a cui, salvo errore, non risulta sia mai stato dato
seguito, ragion per cui non è mai stata rilasciata la prevista e
obbligatoria certificazione di conformità antincendio”. Giova
sottolineare come il certificato di prevenzione incendi sia un
attestato che certifica il rispetto della normativa volta a
garantire la sussistenza dei requisiti di sicurezza antincendio.
“La predetta certificazione – puntualizza Dalessandro – è
propedeutica al rilascio del relativo certificato di agibilità:
l’eventuale mancanza rappresenta una condizione ostativa all’uso
del Castello. Alla luce di quanto sopra, si chiede come sia
stato possibile aprire all’uso pubblico il maniero fin dal
lontano 2012. Si tenga conto che all’interno del Castello si
sono tenuti molti eventi che hanno visto la partecipazione di
migliaia di persone. Perché si decise di aprire al pubblico il
maniero? Perchè ancora oggi risulta non essere in regola con le
norme di sicurezza e privo di agibilità”? Conclusione: “Alla
luce delle carenze documentali indicate – scrivono i due
consiglieri – si chiede di sapere se il Comune è intenzionato a
chiudere temporaneamente il Castello o, se continuerà a
consentirne la fruizione pubblica, pur non risultando
rispettate, al momento, le norme sulla sicurezza”.
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