MIGLIONICO.
“Padri separati o disoccupati. Ci sono duemila nuovi
poveri a Matera. Non hanno casa e nemmeno soldi per
mangiare: in fila alle mense della Caritas”. La fame,
quella vera, c’è ancora e non conosce differenze di
nazionalità, ceto sociale e sesso. “Ad avere bisogno di
un piatto caldo ma anche di cure e soprattutto di un
tetto sotto il quale vivere, a Matera, sono sempre di
più. Un calcolo approssimativo indica circa 2.000
persone all’anno che si rivolgono alla Caritas
diocesana, all’assessore alla Politiche sociali del
Comune e a parrocchie come quella di San Rocco, fra le
più attive nell’opera di carità. La drammatica mappa –
scrive Antonella Ciervo sul Corriere del Mezzogiorno del
10 dicembre 2019 – restituisce una città che ha vissuto
il suo anno d’oro ma che, tra le pieghe nasconde ancora
la miseria da cui Matera avrebbe dovuto affrancarsi da
tempo”. E le parole del direttore della Caritas
diocesana, Anna Maria Cammisa non ammettono repliche:
“La ricchezza che forse, per qualcuno ha caratterizzato
l’anno da capitale, non è certo passata da luoghi come
il nostro”. Nello specifico, ecco le cifre: a Matera,
600 sono le persone che vengono assistite dal Comune;
400 sono i nuclei familiari che vivono grazie a
strumenti di sostegno; 336 è il numero dei materani che
si sono rivolti ai centri di ascolto e supporto. “La
miseria oggi ha moltissimi volti, alcuni dei quali
inaspettati come i padri separati”. |