MIGLIONICO.
E’ andato male il primo esame di maturità per il
Miglionico che, nella sfida in trasferta contro la
capolista Real Tolve, ha subito una netta ed amara
sconfitta (5-0). Una disfatta. C’è poco da
commentare. La partita ha detto una prima verità: la
squadra di mister Michele Fontana, almeno per
adesso, non può competere per l’alta classifica.
Deve accontentarsi di traguardi meno ambiziosi.
Resta prioritario l’obiettivo prefigurato alla
vigilia del campionato: conquistare la salvezza.
Immaginare altre mete significherebbe alimentare
delle vane illusioni. “L’analisi della partita, per
come s’è sviluppata – fa autocritica il dirigente
Michelangelo Piccinni – ci fa capire che per il
Miglionico c’è ancora tanto da lavorare. Ci siamo
confrontati con una squadra
molto forte che ha vinto meritatamente”. L’amaro
verdetto di questa gara ha detto, forse, anche
un’altra verità: che il Miglionico non è all’altezza
di un campionato così competitivo? “Non creiamo
equivoci – precisa il dirigente – il giudizio
negativo è circoscritto solo al rendimento espresso
in questa partita. Con umiltà, prendiamo atto che
il Tolve ci è stato superiore. E’ doveroso
riconoscerlo, ma ciò non significa che la nostra
squadra non è attrezzata per disputare un buon
campionato di Eccellenza”. Cosa non ha funzionato,
allora, in questo match? “Semplice – conclude
Piccinni – dopo aver chiuso il primo tempo in
svantaggio di due reti, il collettivo non ha avuto
più la forza di reagire: si è demoralizzato ed ha
finito con l’arrendersi. Colpa anche di una certa
inesperienza”. Un dazio pagato a caro prezzo. Errore
fatale, che si può capire perché commesso da una
formazione costituita da tanti giovani, ma da
evitare di ripetere, nel modo più assoluto, anche
nelle prossime gare. Giacomo Amati |