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Giacomo Amati

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GIACOMO AMATI

13 Settembre 2014
Miglionico
Tasi al 2,5 per mille
di Giacomo Amati

MIGLIONICO. Dopo il dolce delle lieti serate della rassegna estiva, “SeRestate a Miglionico 2014” arriva l’amaro per i cittadini miglionichesi che, nei prossimi mesi, dovranno pagare la nuova tassa comunale, la Tasi (Tributo amministrativo per i servizi indivisibili, a carico dei proprietari e possessori degli immobili), con l’aliquota aumentata al livello massimo, ovvero nella percentuale del 2,5 per mille, rispetto a quella di base (1 per mille), introdotta dal parlamento italiano nello scorso mese di dicembre per pagare i servizi collettivi. Il provvedimento, che si prefigura come una vera e propria stangata per la cittadinanza, è stato deliberato nell’ultima seduta del Consiglio comunale, con il solo voto favorevole della maggioranza di centrosinistra, guidata dal sindaco Angelo Buono (Pd). Voto contrario da parte del gruppo di minoranza del Movimento 5 Stelle, che considera decisamente esagerata e scellerata la decisione adottata dal gruppo di maggioranza e, in un comunicato, spiega le ragioni del dissenso. In particolare, i “grillini” miglionichesi osservano come parecchi Comuni del Materano abbiano previsto un’aliquota più bassa della Tasi: Miglionico, invece, può vantare il record “ di essere uno dei Comuni più tassati d’Italia, probabilmente l’unico in Basilicata”. Quindi, sottolineano come il gruppo di centrosinistra abbia bocciato la proposta avanzata dal M5S, volta a ridurre l’aliquota nella misura del trenta per cento. “In un periodo di austerità – spiega il capo gruppo, Antonio Digioia, i consiglieri comunali di maggioranza avrebbe dovuto pensare a tagliare gli sprechi, magari “attraverso un ridimensionamento delle indennità di posizione di alcuni dipendenti comunali, cioè dei capi area e l’eliminazione dei buoni pasti ai propri dipendenti”. Inoltre, i “grillini” fanno notare come il sindaco Buono abbia disatteso l’impegno assunto nella scorsa campagna elettorale, volto  a ridurre la pressione fiscale: eppure, il Comune, nei mesi scorsi, ha incassato ben 166 mila euro dalla vendita di alcuni “gioielli di famiglia”, immobili e terreni comunali. Poi, l’affondo finale: altro che “Miglionico cambia davvero”, si ironizza, parafrasando lo slogan della lista che ha vinto l’elezione comunale dello scorso 25 maggio; quest’ultimo sarebbe stato più appropriato, se formulato con un’altra dicitura: “Miglionico paga davvero” e senza alcun tipo di esenzione per nessun cittadino. Da parte sua, il sindaco Angelo Buono precisa che, nei prossimi giorni, spiegherà le ragioni che hanno indotto la sua Amministrazione comunale ad applicare l’aliquota massima della Tasi. Giacomo Amati

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