MIGLIONICO.
Per la felicità di chi ama il teatro, questa
sera, alle 22, nella corte del castello del
“Malconsiglio”, nell’ambito della rassegna
estiva, “SeRestate a Miglionico 2014”,
promossa dalla locale Amministrazione
comunale, sarà proposta la commedia,
“Premiata pasticceria Bellavista”, di
Vincenzo Salemme, a cura della compagnia
teatrale ferrandinese, “Sipario
Aragonese”, con la regia di Rosanna
Tremamunno. I protagonisti principali
dell’opera sono i fratelli Ermanno e
Giuditta Bellavista, proprietari di una
pasticceria annessa alla loro casa. Con loro
vive la madre, malata di diabete e di
pressione alta. In breve, la trama della
commedia: Ermanno ha una relazione segreta
con Romina, che, però, è stanca di dover
parlare con lui sempre di nascosto e
vorrebbe essere presentata agli altri
componenti della famiglia. Da parte sua,
anche Giuditta ha una relazione occulta con
Aldo, pasticciere alle dipendenze dei
Bellavista che, però, non nutre alcun
sentimento d’amore nei confronti di
Giuditta, ma guarda soltanto alla sua
ricchezza economica. Da questi intrecci
amorosi si dipana tutto il lavoro teatrale,
che è caratterizzato anche da una certa
carica di “suspense”. Gli altri protagonisti
dell’opera sono Carmine, al quale, dopo un
incidente automobilistico, vengono prelevati
gli occhi, e due amici vagabondi, Memoria e
Gelsomina. Di rilievo è anche il ruolo del
prof. Rubelli, implicato nel gioco d’azzardo
e nel traffico illecito di organi, In
pratica, al centro dell’opera ci sono
argomenti tratti dalla vita quotidiana,
caratterizzati, almeno in parte, da quelli
che sono i vizi e i difetti dell’uomo
d’oggi: l’avarizia, l’arrivismo,
l’ipocrisia, l’indifferenza verso il
prossimo. E’ l’uomo egoista che sembra
essere animato da un unico obiettivo: quello
di ricercare l’avere, ovvero, il possesso
dei beni materiali. In scena, quindi, non
c’è la ricerca dell’essere, ma un ambiente
caratterizzato da uno stile di vita al
quanto discutibile. La conclusione
dell’opera, poi, si sviluppa all’insegna del
“film giallo”, con Aldo che convince
Ermanno e Giuditta ad uccidere la loro
madre. Ma come sarà il reale epilogo della
commedia? L’opera, che per certi aspetti, ha
un connotato satirico e didascalico, sarà
caratterizzata dal lieto fine o segnata da
un elemento drammatico? Saranno gli
spettatori a scoprirlo e potranno meditare
sulla battuta finale di Salemme che dice:
“Ciechi, siete poveri ciechi”. Giacomo
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