MIGLIONICO.
Ma Miglionico è un paese a misura di
bambini? L’interrogativo è al centro di una
lettera aperta inviata, nei giorni scorsi,
da alcuni bambini di dieci anni, che
frequentano la classe quinta della locale
scuola primaria, al sindaco Angelo Buono
(Pd). Nei vari rioni del centro cittadino
ci sono ampi spiazzali; negli anni passati,
vi si poteva giocare ad oltranza. Oggi, gli
spazi sono gli stessi. In quei luoghi, però,
non c’è più posto per i bambini e per i loro
giochi. In quei piazzali, ove, per tanti
anni, in passato, sono cresciuti, in una
dimensione di giocosa spensieratezza,
centinaia di adolescenti miglionichesi,
adesso, c’è dell’altro: ci sono solo mezzi
meccanici, una marea di lamiere. Ai
fanciulli viene preclusa ogni possibilità di
poter svolgere qualsiasi gioco di gruppo. In
paese “non c’è molto traffico di automobili
– scrivono i bambini – eppure, c’è qualcosa
che non possiamo fare: non possiamo giocare
per strada e neanche negli spazi dei rioni.
Da un po’ di tempo non giochiamo neppure in
piazza, perché non vogliono le persone che
vi sono sedute sulle panchine: per esempio,
il barbiere che ha il negozio sul
marciapiede, quando ci vede, dice: “Mè,
sciat’vinn da do, sciat a scjucua nda’
chiazza cupuert, mo v’ schjatt’ lu puallon”
(Andate via da qui, andate a giocare in
piazza coperta, ora vi scoppio il pallone).
Ci spostiamo in piazza coperta, ma lì c’è un
barista che dice: “Sciat’ a sciucuà a ‘u
cuastiedd” (Andate a giocare al castello).
Ci rechiamo in piazza castello, ma subito
intervengono i vigili urbani che ci dicono
di tornare a casa o di andare a giocare al
campo sportivo. Gli unici posti rimasti un
po’ liberi sono gli spazi dei parcheggi, ma
quando ci andiamo, li troviamo occupati,
alcune volte, dai ragazzi più grandi, che
frequentano le scuole medie. Così, quasi
sempre, va a finire che non giochiamo.
Sarebbe bello se il Comune creasse uno
spazio tutto per noi, ove poter giocare,
senza dare fastidio a nessuno”. Che dire? E’
vicino, ormai, l’appuntamento elettorale per
il rinnovo della locale Amministrazione
comunale. Chi si prepara a guidare il
Comune, per i prossimi cinque anni, farebbe
bene a confrontarsi anche con questo
problema: quello di restituire ai bambini
gli spazi vitali, ove poter muoversi con
sicurezza, evitando che possano vivere in
una sorta di condizione di “infanzia negata”
sotto il profilo ludico e dell’attività
motoria. Allora, i programmi elettorali
elaborati dai candidati sindaci e dei futuri
amministratori comunali diano una risposta
anche a questa esigenza. Giacomo Amati |