MIGLIONICO.
Un tesoro da valorizzare: è il castello del
“Malconsiglio”, la cui costruzione risale al
1100, teatro della famigerata “Congiura dei
Baroni” (1485). Un monumento pregevole, un
patrimonio unico, di inestimabile valore
storico ed architettonico, che, da alcuni
giorni, si avvale di un inedito ed
interessante sistema multimediale che
consente ai turisti di capire meglio la
storia del maniero. Grazie a un progetto
culturale, finanziato sia dai fondi europei
“Piot” (Piano integrato offerta turistica)
che da quelli del Gal Bradanica (Gruppo di
azione locale), la locale Amministrazione
comunale, guidata dal sindaco Angelo Buono
(Pd), con una spesa complessiva di 195 mila
euro, sta creando le premesse per realizzare
un piano di turismo d’arte e culturale. Come
funziona il sistema multimediale-teatrale
creato all’interno del castello? Ce l’ha
spiegato il sindaco Buono nel corso di una
conferenza stampa, che s’è svolta
nell’auditorium del castello, presenti, tra
gli altri, Leonardo Braico, presidente del
Gal, l’architetto Luigi Bubbico (consulente
storico della vicenda), l’ing. Mariano
Schiavone dell’Apt di Matera (Azienda di
promozione turistica) e Pietro Spadavecchia,
quale rappresentante della società genovese
che ha ideato e installato il sussidio
multimediale, quale l’attrattore turistico
all’interno della sala “Stella” e in quella
del “Malconsiglio” del castello.
Quest’ultima sala fu così chiamata perché
ospitò la famigerata riunione della finta
pace tra i baroni e il re di Napoli,
Ferdinando I d’Aragona. In pratica, il
visitatore del maniero, pagando un biglietto
d’ingresso, che ha un costo di cinque euro,
può ripercorrere tutta la vicenda storica
della Congiura e riviverne la fasi salienti,
arricchite da aneddoti ed intriganti
curiosità. Inoltre, in virtù di alcuni
giochi di ruolo, il visitatore ha, in prima
persona, la sensazione di recitare un vero e
proprio ruolo, quasi una piccola parte di
una commedia incentrata sulla vicenda
storica. Giova ricordare che questo episodio
particolare della storia del Mezzogiorno, da
alcuni anni, ormai, viene riproposto in
paese, il 14 agosto, con la sfilata, per le
vie cittadine, di un corteo storico con
numerosi figuranti vestiti con gli abiti
dell’epoca. Com’è noto, la congiura dei
baroni contro il loro re, fallì miseramente:
ebbe un epilogo tragico: i protagonisti del
tradimento, tra cui c’era anche il barone
Girolamo Sanseverino, tenutario del
castello, furono invitati a Napoli per
partecipare ad una riunione conviviale. Il
re fece credere loro di averli perdonati,
ma, in realtà, nel corso della finta festa,
furono uccisi. Tutti: alcuni decapitati,
altri impiccati. Giacomo Amati |