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Giacomo Amati

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GIACOMO AMATI

29 Settembre 2013
Festa dei Santi Medici 2013
di Giacomo Amati

Festa dei Santi Medici (Foto di Grazia Lopergolo Pellicciari)MIGLIONICO. Festa dei Santi Medici, Cosma e Damiano all’insegna dell’innovazione. Quest’ultima riguarda, in particolare, la nuova data della celebrazione del rito religioso, che viene anticipato ad oggi, ultima domenica di settembre. Giova sottolineare che, fino all’anno scorso, per tanti anni, in virtù di una tradizione consolidata, la festa si svolgeva in coincidenza della seconda domenica di ottobre. Da quest’anno si cambia. L’obiettivo è quello di celebrare la festa nel giorno dell’effettiva ricorrenza dell’evento religioso: ovvero il 26 settembre. Oppure, in via subordinata, nella prima domenica utile, successiva alla data reale della ricorrenza. Il programma religioso prevede, in mattinata, la celebrazione di due sante messe, a cura di don Giuseppe Tarasco: la prima alle 8; la seconda alle 11. Nel pomeriggio, alle 17,30, presente, tra gli altri fedeli, il sindaco Angelo Buono, avrà inizio la processione per le vie cittadine dei santi Cosma e Damiano, con il servizio bandistico a cura della locale banda musicale, “G. Verdi”. Subito dopo, alle 19,  la santa messa solenne, animata dal coro parrocchiale, sarà officiata da don Tarasco con l’assistenza di don Mario Spinello. In serata, alle 20,30,  l’atteso spettacolo pirotecnico, a cura della premiata ditta, “Fratelli Padovano” di Genzano di Lucania. Secondo la narrazione religiosa, i fratelli cristiani Cosma e Damiano, dopo aver studiato l’arte medica in Siria, si dedicarono alla missione di curare i malati senza farsi pagare. Per questa ragione furono chiamati “Anagiri”, termine greco che significa “senza argento”, cioè senza denaro. “Solo una volta – racconta Nino Comanda, responsabile di tutte le congreghe religiose della parrocchia – si narra che Damiano (contro la volontà di Cosma) accettò un compenso di tre uova da una donna che guarì da un malanno”. Nell’anno 303, dopo Cristo, l’imperatore Diocleziano li fece imprigionare, torturare e poi decapitare. Il culto per i due guaritori, in breve tempo, passò dall’Oriente all’Europa. Giacomo Amati

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