MIGLIONICO.
Una nuova ed inedita forma di artigianato sta
nascendo nella comunità: è quella che si lega
all’attività produttiva delle piccole aziende
agrituristiche. Nell’agro miglionichese se ne
contano ben quattro e offrono due attività di
servizio: sono quelle dell’alloggio e della
ristorazione. Si tratta di piccole realtà produttive
che, oltre a creare servizio, danno impulso al
lavoro giovanile e allo sviluppo socio- economico
della comunità, valorizzando al massimo i prodotti
tipici, rigorosamente biologici, dell’agricoltura e
della gastronomia miglionichese. Primi e
incoraggianti segnali di ripresa di un settore,
quello dell’artigianato, che da alcuni anni, nelle
sue forme tradizionali, risulta essere dissolto:
nella comunità, ormai, non ci sono più sarti, fabbri
e calzolai; né si vedono piccole botteghe di
falegnameria e non esistono laboratori di piccoli
manufatti. Per acquistare qualche prodotto
artigianale non si può far altro che rivolgersi alla
bancarelle dei venditori ambulanti; oppure, non
resta che recarsi nei mercatini allestiti nei rioni
nei giorni della fiera. Oggi, però, l’artigianato
come fenomeno culturale e artistico, che può
rappresentare una componente significativa del
turismo, può rinascere all’interno delle aziende
agrituristiche sia con la produzione della pasta
fresca, lavorata manualmente, sia con la confezione
artigianale dei prodotti caseari e del settore
agricolo: dall’olio di oliva al vino; dalla
confettura di marmellate, di pomodori, carciofi,
peperoni e melanzane. Negli anni Settanta e Ottanta
lo sviluppo industriale nell’area della Val Basento
provocò, in pratica, l’inesorabile declino dei
vecchi mestieri dell’artigianato e lo svuotamento
delle botteghe artigianali. Adesso, però, con la
diffusione delle piccole realtà produttive
agrituristiche, si stanno creando le premesse per
valorizzare e diffondere i prodotti artigianali
locali. Giacomo Amati |