MIGLIONICO.
Come pronosticato nei giorni scorsi, il presidente
Napolitano ha affidato l’incarico di formare il
nuovo governo all’on. Enrico Letta (vice segretario
Pd) che, nell’accettarlo, ma con riserva, ha subito
precisato di non volerlo formare ad ogni costo, ma
solo se ci sono le condizioni.
Carissimo prof. Antonio Labriola, permettimi di
rivolgere, sul tema, al collega Domenico Lascaro,
alcune domande, utilizzando la tua preziosa
“Enciclopedia”.
La
prima: la scelta di E. Letta come possibile nuovo
presidente del Governo ha un carattere politico e
non tecnico: sia il Pd (benché diviso al suo
interno) che il Pdl e Scelta Civica hanno dichiarato
la loro disponibilità a sostenerlo. La “scommessa”
del presidente Napolitano, allora, è stata vinta?
La
seconda: mentre il presidente Napolitano non si
stanca di fare appello allo spirito di unità delle
forze politiche per superare la crisi, l’on. R.
Bindi (presidente dimissionaria del Pd) non si
arrende all’evidenza e, pur facendo gli auguri al
presidente incaricato (da cui, peraltro, sembra
essere divisa da un’antica rivalità), si affretta a
dire che “fare un governissimo a guida Pd è un
gravissimo errore politico”. Che significa?
La
terza: il presidente Napolitano continua ad
impartire lezioni di realismo democratico, spiegando
che la democrazia c’è non solo quando vince il Pd,
ma anche quando vincono gli altri, sottolineando,
poi, che se tre forze politiche in competizione
ottengono, ciascuna, il trenta per cento dei
consensi, il solo modo di fare un governo che stia
in piedi è di sommare le percentuali ottenute almeno
da due forze per arrivare ad una maggioranza
parlamentare del sessanta per cento. Cosa ne pensi?
La
quarta: a causa delle vicissitudini giudiziarie di
alcuni consiglieri regionali, si è dimesso il
governatore della nostra regione, Vito De Filippo:
qual è il tuo parere in merito? Un caro saluto.
Grazie per l’ospitalità. Giacomo Amati |