MIGLIONICO.
Amarezza e rabbia. Sono questi i sentimenti
prevalenti in casa Miglionico a conclusione della
partita casalinga con lo S. Pignola terminata in
parità (1-1). Sull’esito della gara pesa come un
macigno il calcio di rigore decretato dall’arbitro a
favore degli ospiti, (49 st.), all’ultimo respiro
del match, per un fallo di mano in area di Michele
Sansone, che è sembrato decisamente involontario. Da
qui la delusione dei miglionichesi che, nel primo
tempo, si erano portati meritatamente in vantaggio
con un gol firmato dal talentuoso Gennaro Cacace, su
calcio di rigore, susseguente ad atterramento
subito, in area, dallo stesso attaccante. Per la
squadra di mister Domenico D’Angelo è stata una
partita stregata, con un epilogo amaro che,
verosimilmente, potrebbe aver fatto svanire il sogno
salvezza. Un finale di partita batticuore e così
crudele per i miglionichesi . Volti scuri e adirati
tra i dirigenti del Miglionico che non nascondono la
loro amarezza: per loro è difficile fare una
disamina serena del match. Discutibile, ad ogni
modo, è sembrata la decisione di mister D’Angelo
che, proprio nei minuti decisivi del match, ha
deciso di sostituire l’esperto Cacace con
l’inesperto, ma incolpevole Antonio Grande. Tale
decisione, oltretutto, ha indotto l’arbitro ad
allungare la partita con un altro minuto di
recupero: quello che poi è risultato fatale. Destino
crudele di una partita stregata per il Miglionico.
Giacomo Amati |