MIGLIONICO.
Divieto di caccia, ma non di sparare per sport per i
numerosi cacciatori miglionichesi che, domenica
prossima (31 luglio), di prima mattina, per ben
cinque ore, a partire dalle 9 e fino alle 14,
saranno impegnati in una gara di precisione di tiro
al bersaglio. Si rinnova l’appuntamento con la terza
edizione del “Tiro a palla a bersaglio fisso” che si
svolgerà nell’agro miglionichese, in contrada,
“Fontana di Noce”, nella cava “Falcone”. Vi
parteciperanno cacciatori veterani, giovani “alle
prime armi” e chiunque è in possesso di un regolare
porto d’armi e relativa polizza assicurativa, sia
per uso sportivo che per finalità di caccia o
iscritti all’associazione “Fidasc”. Alla gara
potranno aderire tutti i tiratori scelti,
provenienti non solo dai centri del Materano, ma
anche dai paesi delle regioni limitrofe.
“Quest’anno- precisa Giulio Materdomini,
responsabile del locale circolo Enalcaccia e
organizzatore dell’iniziativa, il trofeo acquista un
titolo nobiliare: è intitolato ad Ettore Fieramosca,
conte di Miglionico, famoso per la celebre “Disfida
di Barletta” , il quale fu investito di tale titolo
nobiliare nell’anno 1503, (il 13 febbraio, per la
precisione)”. L’obiettivo della gara? “E’
semplicemente quello di fare un po’ di sport-
precisa Materdomini- con poche regole da osservare
che sono le seguenti: ciascun concorrente potrà
sparare non più di quattro colpi su sagoma fissa, a
forma di cinghiale, posta ad una distanza di 50
metri. A stabilire chi sarà la migliore doppietta ci
saranno dei giudici di gara della Fidasc
(Federazione italiana disciplina armi sportive e da
caccia): Salvatore Palladino e Floriano Curto, con
Luciano Accetta, direttore di tiro. Quali armi si
potranno utilizzare? “Quelle ad anima liscia-
precisa Materdomini- cioè fucili calibro 12 e 20
automatici sovrapposti e doppiette”. Al vincitore
della gara andrà in premio un fucile “Franchi
Falconet TSA deluxe”. Giacomo Amati |