MIGLIONICO.
L’aggressione di domenica scorsa davanti allo stadio
“Viviani” di Potenza, da parte di alcuni pseudo
tifosi potentini ai danni di cinque sportivi
miglionichesi, in procinto di assistere alla partita
di calcio del campionato di Eccellenza tra il
Potenza e il Miglionico, ha segnato una delle pagine
più brutte di questo campionato per la squadra del
presidente Mimmo Grande. Aggrediti e picchiati con
calci e pugni, prima dell’inizio della gara, nel
piazzale dello stadio, i cinque increduli tifosi del
Miglionico sono finiti all’ospedale civile di
Potenza. Momenti simili, di paura ed angoscia, non
erano mai stati vissuti, in passato, dal sodalizio
miglionichese che, “da oltre un decennio- dichiara
il dirigente Michelangelo Piccinni- si onora
di far parte del mondo calcistico lucano, senza aver
mai causato alcun minimo incidente e di nessun tipo.
Non a caso, alla nostra società è stata assegnata,
per ben cinque volte, un riconoscimento emblematico
in tal senso: la Coppa Disciplina, istituita proprio
per lodare il comportamento corretto di chi fa sport
e crede nei valori che ne costituiscono la ragion
d’essere”. Va precisato, però, che in una nota sul
social netwok, “Facebook”, a firma Mimmo Finamore,
dirigente di un’altra società sportiva locale, si
legge, tra l’altro, che “i dirigenti del Miglionico
avrebbero fatto bene ad impedire agli sportivi del
Miglionico di recarsi allo stadio Viviani, in virtù
della rivalità esistente tra i tifosi materani e
potentini. Si rimarca, poi, che nella partita del
girone d’andata disputata a Miglionico (il
18.11.2010), da parte di alcuni tifosi locali, erano
state rivolte delle parole offensive nei riguardi
dei giocatori del Potenza”. Cosa c’è di vero? “Nel
corso di quella gara- puntualizza Piccinni- non si
verificò alcun incidente tra le due tifoserie, ma
dei semplici e banali sfottò. E poi, i cinque
sportivi miglionichesi che si sono recati a Potenza
l’hanno fatto con lo spirito di chi, in una bella
giornata di sole, si reca a fare una scampagnata per
rilassarsi un po’ dalle fatiche quotidiane
accumulate durante la settimana di lavoro, non certo
per svolgere il ruolo degli “ultras” e senza essere
“sponsorizzati” dal nostro sodalizio che neppure era
a conoscenza della loro presenza in città. Vogliamo
esprimere- conclude il dirigente- la nostra
solidarietà ai cinque sportivi per la disavventura
vissuta, sperando che situazioni del genere, che non
hanno niente a vedere con i valori dello sport, non
si ripetano mai più”. Giacomo Amati |