Miglionico.
Non c’è posta per i miglionichesi. Per un giorno a
settimana, prevalentemente di sabato, nella
comunità, la corrispondenza postale non viene
consegnata ai cittadini. Purtroppo, il disservizio
si ripete da un bel po’ di tempo, quindi, non ha un
carattere episodico. Motivo? Semplice: per un giorno
a settimana, in assenza del portalettere, il
servizio di distribuzione della posta non viene
svolto da alcun sostituto. Ne discende che, per
ricevere un telegramma, una raccomandata o una
lettera qualsiasi, bisogna aspettare il ritorno in
servizio del postino titolare. Finora, le lamentele
si sono scontrate invariabilmente con un’alzata di
spalle e un rassegnato “funziona così, c’è poco da
fare”. E’ proprio così? Si può accettare a cuor
leggero un disservizio del genere? Va ricordato che
l’azienda Poste, per espletare la consegna di
pacchi, cartoline ed affini, riceve del denaro
pubblico dallo Stato italiano. E’ verosimile,
allora, che la direzione provinciale Poste,
responsabile del servizio nei Comuni del Materano,
abbia priorità diverse: per esempio, più attenzione
al guadagno, ma non per il miglior servizio
possibile? Cosa si può fare per risolvere il
problema? E’ evidente che bisognerebbe intensificare
i controlli del rispetto degli standard qualitativi.
Servono più efficaci strumenti di verifica e di
controllo. A chi toccano? Tra i compiti della locale
Amministrazione comunale rientra anche quello di
tutelare i propri cittadini in tal senso. Cosa ne
pensa il Sindaco? “Di questo problema, puntualizza
il primo cittadino, Angelo Buono (Pd), mi sono fatto
carico sin da quando mi sono insediato in Comune.
Più volte, sia telefonicamente sia per iscritto, ho
segnalato il disservizio alla direzione provinciale
di Matera. In cambio ho ricevuto delle
assicurazioni, cui, però, non ha fatto seguito alcun
provvedimento risolutivo del problema”. Ma, allora,
cosa resta da fare? Rassegnarsi o segnalare il
problema direttamente al ministero delle Poste e
Telecomunicazioni? Giacomo Amati |