MIGLIONICO.
Giovedì 27 u.s. ALBA ASSOCIAZIONE ha ripreso il suo
programma di attività sociale con un
incontro-dibattito sul tema di grande spessore
culturale e politico: “DEMOCRAZIA E INDIGNAZIONE”.
Come per le precedenti iniziative, ha condotto il
dibattito il prof. Domenico Lascaro, il quale ha
subito dato la parola ai convenuti, per definire,
insieme, il concetto di democrazia. Ognuno ha
indicato un tassello caratterizzante quel sistema di
governo; alla fine tutti hanno concordato che la
democrazia non contempla verità immutabili, non ha
fedi o valori assoluti, ma è sempre a rischio e
poggia sempre su un equilibrio instabile.
A parte la fede in se stessa, è una continua ricerca
di spiriti liberi verso l’equità, il dialogo, la
pace, l’esercizio dei diritti di ciascuno e di
tutti. I suoi nemici sono i dogmatici, cioè coloro
che credono di possedere la verità assoluta; i
nichilisti, coloro che non credono in nessun valore,
e non per ultimi, i demagoghi che si comportano da
sudditi e non hanno più la voglia e la capacità di
far valere le loro istanze.
Si conviene inoltre che, tranne alcune eccezioni, in
nessun paese al mondo, sono realizzate appieno tali
forme di democrazia. Tra le eccezioni si citano gli
USA; anche se vi sussistono molte incognite, e
alcuni paesi europei tra cui l’Italia. Ma, ahimè!
Nel nostro paese, in questi ultimi anni si sta
tornando indietro. Leggi elettorali svuotate di ogni
reale possibilità di scelta, decisioni prese nei “
cerchi magici” dei partiti, appropriazione da parte
degli stessi di ogni spazio istituzionale, hanno
fatto in modo da limitare qualsiasi forma di vera
democrazia.
Si è così giunti a trattare il secondo termine della
discussione: l’indignazione. Constatato che il
fenomeno, nelle espressione più varie, sta ormai
dilagando in quasi tutti i continenti, in Italia la
protesta ha assunto una prassi del tutto originale:
si rivolge non solo contro il potere politico
globalmente inteso, bensì avverso tutte le
istituzioni, compresi i partiti politici, che non
garantiscono più ai cittadini i diritti più
elementari quali il lavoro, la salute, la sicurezza,
la giustizia, l’equità, la stessa libertà. Se
unanime è stata la condanna di ogni forma di
violenza operata dai cosiddetti black block,
altrettanto netta è stata la presa di posizione a
favore di quanti, giovani e meno giovani, hanno
sentito il bisogno di protestare in massa contro i
soprusi di cui si e fatti oggetto.
Non ci si è nascosti il rischio che tali proteste
possono sfociare in una sterile antipolitica se non
si sostituisce la protesta generica con un disegno
politico più ampio e con la consapevolezza che nulla
ci verrà elargito da chissà quale potere. Il futuro
è una conquista dell’oggi che si ottiene col
sacrificio e l’impegno e con la solidarietà di
quanti per meriti, per fortuna o per altre vie hanno
raggiunto i propri scopi. La libertà e la democrazia
sono estremamente costose; rivendicarle non ci si
deve affidare solo all’istinto, ma ad un ideale
forte che guidi il nostro cammino di cittadini. Da
qui l’appello che l’assemblea, in chiusura, rivolge
ai giovani: l’indignazione si può capire, ma non
dovrà essere sterile e tantomeno estemporanea.
Dovrà assumere un carattere permanente che potrà
espletarsi in un impegno continuo nelle forme più
varie e democratiche: all’interno dei propri partiti
di appartenenza, nelle molteplici associazioni
esistenti e in tutti i movimenti collettivi che si
vorranno mettere in campo. Domenico Lacaro
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