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SISSI RUGGI
Sassiland
17
Dicembre 2010
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“Al di qua del
faro”, il romanzo di Michele De Ruggieri
Sarà
presentato all’Auditorium del Castello del Malconsiglio
a Miglionico |
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Miglionico.
I movimenti storici e politici del meridione
ottocentesco e la caduta dei Borboni visti dal
miglionichese Don Pietro, in una vicenda che prende
avvio nel 1858 dalla cittadina lucana per approdare
nella Napoli di Ferdinando II.
E’ questo il contesto storico in cui Michele De Ruggieri,
di Bari, al suo primo romanzo, ambienta“Al di qua del
faro”. Il libro sarà presentato domani - sabato 18
dicembre – all’Auditorium del Castello del Malconsiglio
a Miglionico, a cura della Pro Loco, con inizio alle
18.30. Sarà presente l’autore.
Michele De Ruggieri ha voluto che la prima iniziativa
pubblica sulla sua opera avvenisse proprio nella
cittadina che ha dato i natali ai suoi antenati e al
personaggio principale del libro: il suo bisnonno don
Pietro De Ruggieri che nel romanzo viene chiamato
semplicemente “Lui” per una sorta di rispetto e
ammirazione. Non una saga familiare, né un saggio
storico, “Al di qua del faro” (titolo che riconduce alla
denominazione con cui si distinguevano le regioni
pensinsulari del Regno di Napoli) poste al di qua del
faro di Messina) è un romanzo che attraverso lo sguardo
attento del protagonista restituisce appieno il clima di
un’epoca di grandi cambienti sociali. Diviso in due
parti, il racconto si dipana fra le montagne lucane e il
golfo di Napoli diventando pagina dopo pagina
un’appassionata testimonianza della società provinciale
e metropolitana agli albori dell’Unità d’Italia.
La storia inizia nel 1858 in Lucania, descrivendo la
giornata in cui il protagonista è costretta da antichi
doveri di famiglia a partecipare a una battuta di caccia
al cinghiale da lui definita l’annuale schifezza.
Nei giorni seguenti giunge una drammatica lettera con la
quale una parente “ chiede l’aiuto e il conforto di
qualcuno che possa recarsi a Napoli con urgenza”.
La seconda parte si apre su Napoli. Nella capitale il
protagonista scopre quanto lontana sia ancora la sua
terra lucana dai fermenti rivoluzionari e, muovendosi
fra caffé e salotti, si ritrova coinvolto e affascinato
da chi difende il giglio borbonico e chi sogna il
tricolore sabaudo, chi non vuole rinunciare a antichi
privilegi padronali e chi aspetta il declinare della
arroganza della piccola nobiltà terrieri, la fine della
nobiltà parruccona e corrotta, l’avvento di nuove classi
sociali e di più giustizia sociale. Sissi Ruggi |
Created by
Antonio
Labriola - 10
Luglio 1999 - Via Francesco Conte, 9 - 75100 Matera - Tel.
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