Matera
- Vittorio Sgarbi nella città dei Sassi per firmare
l'importanza di Squitieri. L'inaugurazione di martedì
della mostra sul pittore lucano Italo Squitieri ha visto
la partecipazione illustre del critico d'arte Vittorio
Sgarbi. Niente di strano, comunque, pensando che Sgarbi
e il molto più giovane Mimmo Centonze, pittore di
Miglionico [figlio di Vittorio Centonze]
che si sta facendo largo in campo nazionale, sono i
curatori dell'evento. “Luce radente”, questo è infatti
il titolo dell'omaggio al poco valutato e valorizzato
Squitieri, serve per aiutare la riproposizione di una
discussione che va fatta sull'artista di origini
potentine, viaggiatore in Asia, e di dimora a Cortina
D'Ampezzo. Sgarbi, molto atteso martedì, è giunto presso
la biblioteca “Stigliani” di Matera con la classica
mezz'ora di ritardo; accompagnato, oltre che da una
donna al suo fianco, da una schiera di altre cravatte.
Fra le quali il giovane artista miglionichese Centonze.
E, insomma, il critico tanto famoso nei salotti
televisivi che certamente non hanno al centro l'arte, ha
ricambiato il favore all'amico Centonze. Cominciando,
dunque, da una pacca sulla spalla metaforica al pittore.
Appunto. Che per Vittorio Sgarbi è
necessario,
contemporaneamente, riprendere in mano artisti che
possono essere stati dimenticati o accantonati, per
scelte varie, tra l'altro, e sostenere il percorso
artistico di giovani talenti. Non a caso, tenendo bene
in mente la Basilicata di Sinisgalli e non solo,
Vittorio Sgarbi ha rispolverato le sue amicizie con
altre personalità lucane. Persino di alcune del mondo
dell'editoria di nicchia. «Prima di tutto - ha detto tra
le altre cose Sgarbi - vorrei ringraziare Centonze che
mi ha fatto conoscere, lui che per età potrebbe essere
mio figlio, un pittore di questo spessore e che non
conoscevo». Perché, va spiegato, Italo Squitieri è
l'autore di quadri che quasi con la forza dei suoi
cavalli idealmente immortalati, entrano nell'umano dei
soggetti. Si pensi, per fare alcuni esempi, ad alcune
opere, “I professori” e “Studentesse” - entrambi datati
1953 - , grazie alle quali il soggetto scelto, appunto
professori e studentesse sta nel oggetto quadro ma senza
esserci per immagine. Infatti ci sono gli abiti, non i
corpi. Centonze, in apertura dell'incontro di
presentazione della personale, inoltre ha aperto il
catalogo della stessa per ricordare come lo Squitieri
fosse stato riferimento di pittore,per
dire,dell'indimenticato Indro Montanelli. Italo
Squitieri, nonostante avesse vissuto praticamente sempre
fuori dalla sua Basilicata, appena poteva ricordava con
pennellate cariche d'animo le montagne lucane insieme
alla staticità dei loro abitanti. Per di più,quasi che
fra le Petra di Giordania protagonista di tante altre
tele avesse,per giunta,un certo legame con la limitata
geografia dei Sassi di Matera. Nunzio Festa |