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DOMENICO LASCARO  
Miglionicoweb
8.11. 2011
Alba in prima linea

MIGLIONICO. Martedì 8 Novembre, l’Ass. Alba, sede staccata di Miglionico, ha svolto un interessante dibattito sul tema: “Rottamatori di tutto il mondo…”. Poiché all’incontro hanno partecipato per la prima volta alcuni giovani desiderosi di sapere quali fossero le finalità e gli obiettivi che l’Ass. si propone, il coordinatore prof. Lascaro, prima di dare il via alla discussione, ha chiarito che ALBA non ha fini di lucro, né è asservita ad alcun partito; persegue solo l’obiettivo di offrire ai propri iscritti, soprattutto ai giovani, la possibilità di riflettere e di esprimere le proprie opinioni sui problemi e sui principali accadimenti del nostro paese e dell’intera società umana.
Ha chiarito, altresì, che gli incontri si svolgono su un piano di assoluta parità: non vi è chi svolge unilateralmente, lezioni o conferenze preconfezionate, ma tutti, a turno, sono sollecitati a prendere la parola e ad esprimere la proprie idee. Solo alla fine si traggono le conclusioni e si converge su un unico giudizio, se si è raggiunto un accordo comune.
Prof. Domenico LascaroCiò premesso, si è passati ad affrontare l’argomento all’ordine del giorno. Il primo riferimento è stato, com’era inevitabile, alla proposta-provocazione di Matteo Renzi, sindaco di Firenze, intesa a sostituire e quindi “rottamare” gli esponenti più vecchi del suo partito, il PD, per fare posto ai giovani democratici che, secondo lui, sono portatori di idee nuove, rispondenti meglio alle istanze di una società moderna, in continua evoluzione e tecnologicamente alla portata delle giovani generazioni.
Ma tutti hanno convenuto che, se è vero che in ogni partito ci sia la necessità di favorire un naturale avvicendamento, è pur vero che le motivazioni e le modalità proposte da Renzi sono oltremodo incomprensibili e a dir poco controproducenti. Se è vero che è opportuno fissare un termine ragionevole ai vari mandati istituzionali (non più di 3/4) sono le regole che dovranno cambiare all’interno di ogni partito. A riguardo sono state avanzate alcune proposte: innanzitutto primarie ad ogni livello, dal più piccolo comune all’intera nazione; disciplinate per legge e allo scopo di permettere ad ogni cittadino di scegliersi i propri rappresentanti nelle varie istituzioni; possibilità di rimuovere dai vari incarichi coloro che non rispettano il mandato ricevuto. Se tutto questo fosse assicurato, non ci sarebbe più bisogno di parlare di rottamazione perché la selezione avverrebbe in modo naturale e democratico, non più con la contrapposizione tra giovani e vecchi, ma tra chi ha idee giovani e chi, pur essendo anagraficamente meno avanti negli anni, la pensa alla maniera dei matusalemme.
Quasi alla fine della riunione (19.30) sono arrivate le prime notizie sulle promesse dimissioni del Presidente del Consiglio. La notizia ha destato non poche perplessità. Se si è preso atto del senso di responsabilità del premiere di lasciare dopo aver constatato la defezione della maggioranza, ci si sarebbe aspettati una soluzione più chiara e più adeguata alle urgenze della situazione drammatica in atto. Lo stesso Presidente della repubblica avrebbe sollecitato una soluzione più drastica e rispondente alla situazione attuale. Con ciò non si è voluto entrare nel merito delle misure da adottare ma ci si è ritrovati d’accordo su un solo principio: in una siffatta emergenza, col passo indietro di tutti gli esponenti principali dei partiti, è indispensabile un governo di coesione nazionale affidato ad una personalità al di sopra degli interessi di parte, Mario Monti, affiancato da altrettanti uomini di specchiata serietà e competenza, quali Amato, Prodi, Pera, Martino, Savona, Pisanu, Zagrebeschi, Tabacci, Ruffolo, Galan, Zaia, S. Romano, G. Berlinguer ecc. Un governo così composto avrebbe la credibilità e l’autorevolezza di varare una nuova legge elettorale e di approvare le misure urgentissime per farci rientrare nei canoni europei. Domenico Lascaro                                     

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