MATERA.
Giovedì 8 Aprile 2014 a Matera,presso la
Casa Cava, in via San Pietro Barisano , si è
tenuto il convegno organizzato dal Serra
International- Distretto 73 Puglia
Basilicata - Club di Matera n. 463, sul
tema: “La bellezza di essere chiamati a
Cristo come esempio concreto di verità e
amore”.
Il convegno ha avuto inizio con i saluti del
presidente del Serra Club di Matera dott.
Salvatore Milanese , il quale ha accolto Sua
Eminenza il Cardinale Salvatore De Giorgi,
Arcivescovo emerito di Palermo. Il
presidente ha ricordato le finalità e gli
scopi del Serra International , a partire
dal favorire e sostenere le vocazioni
ministeriali della Chiesa cattolica,
all’incoraggiare e valorizzare le vocazioni
alla vita consacrata nella Chiesa cattolica
e, infine, ad aiutare i propri membri a
riconoscere e rispondere, ciascuno nella
propria vita, alla chiamata di Dio alla
santità in Gesù Cristo per mezzo dello
Spirito Santo. A seguire, l’intervento di
Don Mimì Falcicchio, cappellano del Club di
Matera, che ha parlato della Chiesa come
pista di riflessione verso la via della
bellezza.
Sono seguiti i saluti del governatore del
distretto 73 , Angelo Pomes, che ricordando
i 40 anni del Serra Club di Napoli ha
riconosciuto i meriti ad ogni club per il
servizio sociale ed il sostegno ai
sacerdoti. L’avvocato Donato Viti, past
president del Serra club Italia, ha
ricordato con affetto e riconoscenza
monsignor Franco Conese e il commendatore
Mario Quinto, fondatori del Serra Club di
Matera. Il dottor Franco Stella , presidente
della provincia di Matera, ha fatto dono al
Cardinale De Giorgi dell’orbicolare di
Matera.
Monsignore Salvatore Ligorio ha introdotto
con parole di gratitudine sua eminenza il
Cardinale De Giorgi, il quale ha
sottolineato l’importanza del Serra Club per
la Chiesa e per la società e ha ricordato il
suo fondatore frà Junipero Serra, che aveva
ricevuto il dono di un vigore missionario
straordinario. Attento alla realtà culturale
degli indios , fu protettore e promotore
della loro cultura e fu un annunciatore
entusiasta della fede. Il Cardinale De
Giorgi ha sottolineato la bellezza della
vocazione cristiana , pur nei limiti umani,
ogni professione è missione come risposta ad
una chiamata di Dio, per partecipare alla
salvezza del mondo . La vocazione è un dono
affidato alla nostra libertà, è un atto di
predilezione da vivere con la grazia dello
Spirito Santo . Con la forza del Battesimo e
della Comunione la missione diventa efficace
e la bellezza divina diventa compito umano
ed azione dello Spirito Santo.
Il
Cardinale ha sottolineato che per rispondere
alla vocazione dobbiamo essere discepoli
della verità di Cristo e missionari del suo
amore. Si tratta di un nuovo protagonismo ,
in particolare del popolo di Dio. Importante
la presenza delle donne e dei giovani che
possono essere i migliori missionari: SENZA
Maria non ci sarebbe stata la Chiesa che non
può fare a meno della donna. Il ruolo
materno della donna è necessario (come
quello maschile). La donna non può che avere
il volto di Maria. Per fare questo è
necessario l’ascolto , la conoscenza e
l’approfondimento: in Italia è diffusissima
l’ignoranza religiosa ( solo il 30% della
popolazione conosce la Bibbia) .
La prima motivazione alla missione è la
consapevolezza che il Signore ci ha chiamato
, vuole servirsi di noi , ci dona al popolo
per essere suoi testimoni. Lo stile
missionario di Gesù, continua De Giorgi, è
lo stile dell’amore : condivisione,
misericordia, contemplazione . Col Vangelo
gustiamo la bellezza di Cristo che si curva
su tutti , su tutte le sofferenze e muore
per noi. Il Cardinale ci esorta a
condividere la vita con tutti, a collaborare
con le loro necessità; donandoci agli altri
sentiamo di più il rapporto con Dio.
In questa società che va alla deriva noi
dobbiamo intensificare l’impegno e non
dobbiamo mai perdere la speranza perché Dio,
risorgendo, ci ha dato la speranza . Come
sostiene il Papa, dice il Cardinale De
Giorgi, bisogna essere vicini ai poveri:
Gesù è vissuto povero e la sua povertà ci ha
arricchito. Secondo De Giorgi la società
deve essere fondata sulla roccia dell’amore.
E’ necessario, inoltre, intensificare la
preghiera per rinvigorire la gioia della
fede e la bellezza e l’entusiasmo della
missione: la preghiera è fondamentale, se
non preghiamo cadiamo nella mondanità.
Egli ha elencato tre motivi alla base della
crisi di vocazioni:
1- denatalità
2 - cause soggettive: crisi della famiglia e
del primario impegno educativo
3- negatività delle nuove generazioni
abbandonate a se stesse .
Il Papa ha indetto l’11 Maggio la Giornata
Mondiale di Preghiera per le Vocazioni. Nel
salutare i Serrani di Matera l’Arcivescovo
di Palermo De Giorgi ha invitato alla
preghiera e in particolar modo alla recita
del Rosario. Infine , nel rispondere alle
domande della preside dell’ Istituto
Comprensivo ’ F.Torraca’ di Matera ,
dott.ssa Maria Luisa Sabino e alla poetessa
Margherita Lopergolo, ha esortato la scuola,
la famiglia e la parrocchia a lavorare
insieme per correggere questa società
sbagliata, fondata sull’avere e non
sull’essere: la famiglia ha bisogno di
ricostruirsi, se salviamo la famiglia
salviamo la società, salviamo i nostri figli
che sono allo sbando . Dobbiamo avere il
coraggio di non arrenderci, come gli
Apostoli dobbiamo insistere con la nostra
testimonianza di genitori, educatori,
insegnanti, perché forte è la lotta del male
ma più forte è quella del bene.
Il messaggio del Cardinale è stato molto
forte e illuminante: poiché per l’uomo la
vita sociale non è qualcosa di accessorio ,
l’uomo cresce in tutte le sue doti e può
rispondere alla sua vocazione mediante la
relazione con gli altri , i mutui doveri, il
colloquio con i fratelli. Nella società
contemporanea, tutta ripiegata su di sé
nella difesa ossessiva dei propri interessi
riscoprire nel volto di ogni uomo il volto
di Gesù Cristo è vero esercizio di
Cristianesimo. Affermare, rivendicare,
difendere, promuovere la comune discendenza
divina dell’umanità è oggi segno di
contraddizione rispetto ai valori che
l’epoca contemporanea va diffondendo. C’è
bisogno di autentici testimoni di
fratellanza: persone che sappiano stabilire
relazioni quotidiana aperte, fiduciose, che
sanno affermare la dignità della vita in
tutte le sue forma. La nostra umanità è
segnata dal peccato, dall’egoismo , da cui
ci liberiamo con l’aiuto della Grazia e non
da soli . La vita della comunità cristiana
può divenire luogo prezioso di formazione:
imparare a intravvedere volti fraterni
laddove vengono visti solo volti anonimi è
forse il grande miracolo che può salvare
l’umanità dalla perdita di sé e della
propria dignità .
La serata si è conclusa con l’esecuzione di
alcuni brani eseguiti con grande maestria da
: Clemente Giusto alla chitarra, Vincenzo
Labarbuta alla tastiera, Anna Giusto al
violino e Maria Grazia Carrieri voce
(soprano). Margherita Lopergolo |