MIGLIONICO.
Gentilissimo Tonino, ancora una volta ti
chiedo di ospitare questo mio breve intervento per
dare una risposta ai quesiti che il Dott. Amati mi
propone ad ogni piè sospinto. Ti ringrazio e ti
saluto caramente. Veniamo al dunque. Caro Giacomo,
mi sottoponi ogni giorno ad un interrogatorio di
terzo grado per ricevere risposte precise su
argomenti, che per la loro importanza e gravità,
richiederebbero un vero trattato di politologia. Ma
non mi sottraggo al compito e cerco di risponderti
serenamente. Mi hai posto ben quattro quesiti a cui,
almeno in parte ho risposto precedentemente. Già un
mese fa, appena chiuse le urne, avevo auspicato la
formazione di un governo “politico-tecnico”, della
durata di uno/due anni; che fosse espressione
diretta di tutti i partiti, compresi i grillini, ma
senza la presenza diretta dei politici più
rappresentativi. Un governo così composto avrebbe
avuto l’appoggio di tutti, pur lasciandogli una
certa libertàdi movimento.
Ma così non
è stato. Bersani ha ricorso invano Grillo che gli ha
negato ogni possibilità di accordo. Berlusconi dal
canto suo reclama giustamente un posto a tavola per
aver conseguito un successo quasi insperato. La
situazione al momento è senza via d’uscita. Bersani
non potrà farcela; non dispone né dei numeri né
delle condizioni ottimali per formare uno straccio
di governo. E allora perché la mia risposta è
indignata? Nella veste di semplice cittadino, sono
disgustato da come tutte le forze politiche
gestiscono la situazione attuale, la quale
richiederebbe responsabilità e coraggio da parte di
tutti. Grillo con la sua Armata Brancaleone aspetta
sulla riva del fiume per vedere passare i cadaveri
dei nemici; Berlusconi, galvanizzato dal
successo della piazza, invoca il voto a giugno;
Bersani si intestardisce ad andare avanti senza
possibilità di successo e con uno spreco di tempo
prezioso.
Vada subito
da Napolitano e si affidi a lui. L’unico che può
tirarci fuori da un’impasse politico-istituzionale
che rischia di farci affossare più di quanto non lo
siamo già. Il Presidente saprebbe prontamente dar
vita ad un esecutivo, anche a tempo, per conseguire
pochi indispensabili obiettivi: dimezzare i costi
della politica, rilanciare l’economia disastrata e
far approvare una nuova legge elettorale. Ma a
Napolitano rivolgerei un accorato invito a rimanere
ancora per qualche tempo al suo posto di Presidente
per portare tutti a più miti consigli.
La mia
indignazione quindi scaturisce proprio
dall’inettitudine e dai reconditi obiettivi di tutti
i partiti per strappare pezzi di potere, senza
rendersi conto che la barca affonda
irrimediabilmente. Il PD è diviso in mille correnti,
tra renziani, fassiniani, giovani turchi e vecchi
tromboni; il PDL è arroccato intorno ad un solo uomo
al comando; i grillini, orgogliosi e spavaldi per
il successo conseguito, adottano la strategia del
tanto peggio tanto meglio. Insomma ci ritroviamo
come sul Titanic, la nave affonda e la musica suona.
Ci vorrebbe un nuovo Manzoni che scuota il “volgo
disperso e deriso, che sorga dai solchi bagnati di
servo sudor, dai boschi e dall’arse fucine
stridenti”, per spazzare via dal Tempio traballante
della politica i “cialtroni” e i ladroni che hanno
distrutto un popolo un tempo “fiero dei padri
virtuosi”.
Caro
Giacomo, spero di aver risposto ai tuoi quesiti ,
ribadendo che qualsiasi governo dovesse nascere non
può fare a meno di adottare la linea politica
concordata in sede comunitaria. Altre vie sono
impercorribili se non si vuole uscire dal contesto
europeo. Ma solo un governo che acquisti credibilità
potrà competere ad armi pari con i contraenti
europei. Ti saluto cordialmente, Tonino.
Domenico Lascaro
Miglionico,
25.03.2013
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