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DOMENICO LASCARO
22.03.13
Altri quesiti sulla politica

Dott. Domenico LascaroMIGLIONICO. Rispondo volentieri ai nuovi quesiti che il Dott. Amati mi ha rivolto sulla situazione politica che il nostro Paese sta vivendo in questi giorni. Ti ringrazio, caro Giacomo per l’appellativo di “politologo” che mi hai generosamente attribuito, ma ti faccio notare che le mie sono solo opinioni personali che scaturiscono dal buon senso di un cittadino che ha a cuore le sorti del Paese.

         Il tuo primo quesito riguarda la presunta mancata parola di Bersani allorquando, durante la campagna elettorale, affermava che anche in caso di vittoria col 51%, si sarebbe comportato come se avesse conseguito il 49%. In pratica per alcuni aspetti sembra proprio che sia venuto meno alla parola data. Ma le situazioni sono radicalmente mutate rispetto a quello che ingenuamente si aspettava dai risultati elettorali. Non solo non ha preso il 51%, ma si è visto sfumare l’apporto della Scelta Civica di Monti con il quale sperava di formare un governo che avesse un minimo di stabilità.

         Si è trovato così spiazzato, soprattutto per lo tsunami del M5S che gli ha creato non  pochi grattacapi. La strategia non poteva che cambiare. Ha inseguito Grillo fino all’ultimo, ma i tentativi sono risultati vani. La sua logica non era del tutto sbagliata: con una maggioranza assoluta alla Camera e con la possibilità di poter formare un governo con un Movimento che ha in sé molti motivi di condivisione col PD, certamente si poteva dare una speranza di cambiamento all’Italia. Ma così non è stato.

         Nonostante il tentativo di “ammorbidire” le posizioni  del M5S con l’elezione di Grasso e della Boldrini, il niet di Grillo è stato netto e per certi versi contraddittorio. Sembra che i rappresentanti del Movimento siano diventati più radicali dello stesso Grillo, tanta è l’alterigia e l’arroganza che hanno assunto.

         Questa sera Napolitano ha conferito l’incarico a Bersani per tentare la formazione di un governo che dia una immediata risposta ai gravissimi problemi che del Paese. Unica condizione, che faccia presto e raccolga un minimo di fiducia in Parlamento. Bersani sembra aver fiducia, anche perché il movimento intraparlamentare sembra in agitazione.

         Se il tentativo fallisse, perché non andare oltre? E’ il secondo quesito. A questo punto non toccherebbe più al neo incaricato tentare altre soluzioni, ma spetterebbe al Capo dello Stato aprire nuovi scenari. Il mio parere già lo conosci: affidare l’incarico ad una personalità  di grande spessore tecnico e morale coadiuvato da personalità altrettanto degne e competenti, al di fuori e dentro i partiti, compreso il M5S, per formare un governo politico-tecnico, come lo ha definito il Presidente Grasso (non è che ha copiato la mia definizione? scherzo ) per poter avviare in qualche modo la legislatura e realizzare,  anche in tempi contingentati,  le riforme più urgenti e indispensabili per il Paese. Domenico  Lascaro (d.lascaro@libero.it)

         Miglionico 22.03.2013                                             

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