POTENZA.
La delegazione provinciale Antea Onlus Miglionico
interviene nel dibattito sulla situazione dell’Oasi
di San Giuliano e replica a una nota della Provincia
di Matera, che in un precedente comunicato aveva
preso posizioni in tal senso. “'Dal punto di vista
vegetazionale - scrive Antea, riprendendo un
passaggio della nota - la provincia ogni anno
effettua, nei limiti delle proprie competenze, degli
interventi di miglioramento e rinaturalizzazione del
soprassuolo', peccato però che l’attività di
disboscamento abusivo risulta essere altrettanto
evidente ed incontrastata , ormai da diversi anni,
ed invece di cercare in qualche modo di porre
rimedio al fenomeno c’è qualcuno che si affanna nel
trovare giustificazioni.
A livello pedologico/agricolo, come risulta dalla
testimonianza di diversi cittadini – dicono dalla
onlus - i territori agricoli rientranti nel
perimetro dell’area protetta e lungo i confini della
stessa, sono stati nel corso degli anni e ancor più
nei mesi scorsi, oggetto di trattamenti e
disinfestazioni tramite sostanze chimiche irrorate
sia tramite mezzi di terra che tramite elicotteri,
violando il regolamento dell’oasi sia riguardo
l’utilizzo delle sostanze sopracitate sia riguardo
il divieto di sorvolo dell’area".
“Faunisticamente parlando, si parla di bracconaggio,
un problema che investe, purtroppo, la stragrande
maggioranza delle aree protette, che non
costituisce, per noi di Antea, una giustificazione
valida affinchè gli organi preposti alla vigilanza
non vengano chiamati in causa, scaricando le proprie
responsabilità. Riguardo l’abbattimento controllato
dei cinghiali invece - è scritto nella nota - il
fatto che si tratti di un intervento approvato dalla
Regione Basilicata e dall’Ispra, non esula dal
riflettere che si tratti di una pratica fortemente
in contrasto con quelle che sono le finalità e le
prerogative di un’area protetta come San Giuliano,
senza voler soffermarsi ,poi, sull’inutilità di tale
intervento allo scopo di proteggere , come l’ente
spesso afferma, pochissimi terreni “seminativi o a
riposo colturale” presenti nella zona”.
"Per quanto concerne la situazione generale
dell’Oasi - a parere di Antea - basta farsi un giro
a San Giuliano per notare subito l’incuria sia dal
punto di vista ecologico che della fruizione in
genere, soprattutto se tali interventi vengono
attuati senza nessun criterio e spesso senza tener
conto del regolamento dell’Oasi, come per esempio si
evince dalla realizzazione di un’area picnic nella
“Zona A” della riserva (zona umida destinata alla
riproduzione), che dovrebbe essere off limits per
turisti e pescatori, riguardo la quali, ormai da
diversi mesi, noi di Antea abbiamo chiesto
spiegazioni senza ottenere, tra l’altro, alcuna
risposta". |