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UOMINI
E FATTI DI MIGLIONICO
ECCELLENZE |
VINCENZO CONSOLI
Biografia |
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Vincenzo
Consoli è nato a Miglionico, in provincia di Matera,
il 21 novembre 1949, è sposato e ha due figli.
Diplomato in ragioneria, inizia la sua carriera al
Credito Italiano, diventando funzionario nel 1977. Entra
in Veneto Banca nel 1989, ricoprendo il ruolo di capo
area. In breve tempo assume posizioni di crescente
responsabilità (da Dirigente fino a Vice Direttore
Generale) diventando Direttore Generale dell’Istituto
nel 1997. Attualmente ricopre la carica di
Amministratore Delegato di Veneto Banca Holding.
Nel giugno 2005 Consoli ha ricevuto dalla Facoltà di
Economia dell’Università Ca’ Foscari di Venezia la
laurea specialistica in Amministrazione e controllo
honoris causa.
Tratto da
http://www.repubblica.it/supplementi/af/2010/04/12/personaggio/009potone.html
Prof.Avv.
Luigi Fumagalli * |
Presidente |
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Dott.
Vincenzo Consoli * |
Vice Presidente
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Dott.
Marcellino Bortolomiol |
Consigliere |
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Dott.ssa
Anna Belfiore |
Consigliere |
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Sig.
Francesco Biasia * |
Consigliere |
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Rag.
Fausto Bocciolone |
Consigliere |
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Dott.
Roberto D’Imperio ** |
Consigliere |
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Dott.
Innocente Nardi |
Consigliere |
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Dott.
Alessandro Gallina |
Consigliere |
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Dott.
Davide Ferruccio Parodi |
Consigliere |
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Dott.
Diego Carraro ** |
Consigliere |
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Dott.
Cesare Ponti |
Consigliere |
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Dott.
Flavio Trinca * |
Consigliere |
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Sig.
Carlo Alfredo Zucchetti |
Consigliere |
* Componenti del Comitato
Esecutivo |
CURRICULUM
DELL’ATTIVITA’ DIDATTICA E PROFESSIONALE DI
VINCENZO CONSOLI
Consoli dott.
Vincenzo
Personale
- Nato a
Miglionico, il 21 Novembre 1949. - Residente
a Vicenza
Curriculum
personale
Laurea ad
honorem in Amministrazione e Controllo
conseguita il 10 giugno 2005 presso l'Università
Cà Foscari di Venezia Diploma in
ragioneria Funzionario presso il Credito
Italiano dal 1977 al 31 Dicembre
1988
Carica attuale ricoperta presso
Veneto Banca
Direttore Generale
dal 16 Dicembre
1997
Cariche precedenti presso Veneto
Banca
Vice Direttore
Generale dal 24 Marzo 1997 al 15 Dicembre
1997 Dirigente dall'01 Giugno 1994 al 23
Marzo 1997 Data di assunzione come
Funzionario (prov. Credit) dall'01 Gennaio
1989
Principali posizioni di lavoro
ricoperte:
Responsabile Direzione
Crediti dal 09 Settembre 1996 al 23 Marzo
1997 Responsabile Divisione Affari dal
01 Gennaio 1993 all'08 Settembre
1996 Responsabile Filiale Autonoma dall'01
Settembre 1991 al 31 Dicembre
1992 Responsabile di Zona dall'01 Marzo 1989
al 31 Agosto 1991 Addetto Area Affari
dall'01 Gennaio 1989 al 28 Febbraio
1989
Cariche attualmente ricoperte presso
società controllate da Veneto
Banca
Vice Presidente di
Banca di Bergamo spa dal 27 Luglio
2001 Amministratore di Claris Leasing spa
dall'11 Gennaio 2001 Amministratore Banca
Italo-Romena spa dal 21 Settembre
2000 Amministratore di Veneto Ireland F.S.
Ltd. dal 21 Ottobre 1999 Vice Presidente di
Banca Meridiana dal 04 Maggio
2002 Amministratore di Banca del Garda spa
dal 31 Maggio 2005 Vice Presidente di B.C.
Eximbank s.a. - Chisinau (Moldavia) dal 26
Aprile 2007
Cariche precedenti ricoperte
presso società controllate da Veneto
Banca
Amministratore di
Meridiana Assicurazioni Vita SPA dal 12 Aprile
2001 al 22 Giugno 2002 Vice Presidente del
Consiglio di Claris Ass.ni srl dal 23 Aprile
1998 al 17 Aprile 2002 Amministratore di
Claris Factor spa dal 15 Giugno 1993 al 21
Aprile 2002 Amministratore Eximbank sa -
Chisinau (Moldavia) dal 17 Agosto 2006 al 25
Aprile 2007
Altri incarichi presso società
collegate e/o partecipate da Veneto
Banca
Amministratore di
Alcedo SGR spa dal 27 Aprile
2006 Amministratore di Palladio Finanziaria
spa dal 24 Giugno 2004 Amministratore di
Uniqa previdenza spa (prima Claris Vita spa) dal
12 Aprile 2001 Vice Presidente Consiglio Amm.
di SEC Servizi di Padova dal 03 Aprile
1997 Amministratore di MGP srl dal 14 Luglio
2006 Amministratore di VENICE SPA dal 22
Dicembre 2006 Amministratore di FERAX SPA dal
06 Marzo 2007 Amministratore di Intra Private
Bank spa dal 19 Aprile
2007
Incarichi precedenti presso
società collegate e/o partecipate da Veneto
Banca
Amministratore di
Tecnica spa dal 18 Marzo 2003 al 10 Ottobre
2005 Amministratore di Arca SGR spa dal 22
Aprile 2002 al 28 Aprile 2004 Amministratore
di Unione Fiduciaria spa dal 30 Aprile 1999 al
19 Aprile 2004 Amministratore di Palladio
Finanziaria spa dal 23 Maggio 2000 al 30 Giugno
2004 Amministratore di Atene srl dal 19
Maggio 2000 al 27 Maggio 2003 Vice
Presidente Consiglio di Sorv. di Ljudska Banka
dal 18 Settembre 1998 al 2001 Amministratore
di Supernet spa dal 02 Dicembre 1998 al 20
Giugno 2001 Amministratore di Centrosim spa
dal 17 Settembre 1997 al Maggio
2002 Amministratore di Nuova Banca
Mediterranea spa dal 24 Gennaio 2002 al 31
Ottobre
2002 |
Tratto da:
www.ipo.it/intra/general/show_man.cfm?menu=1&arg=7&idarg=9728
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Credito e industria/2 La popolare ha corso troppo?
«Siamo patrimonializzati e cresciamo nella parte
sana del Paese», dice l' a.d. del gruppo
La campagna d' Italia del ragionier Consoli
Con Veneto Banca 11 acquisizioni in dieci anni. Più
gli sportelli di Intesa e il 20% di Banca Intermobi
MONTEBELLUNA (TV). Può Montebelluna, fin qui
capitale dello scarpone da sci e della calzatura
sportiva, diventare anche capitale dell' Italia del
credito? La risposta, negativa per i più, suona
sorprendente se a darla è Vincenzo Consoli,
amministratore delegato di Veneto banca, che di
questo singolare progetto è l' estensore. A patto -
sia chiaro - che si eviti il gigantismo aziendale,
si mantenga il contatto con il territorio, si stia
lontano dalla Borsa e non si perda di vista il
cliente. Se i prerequisiti sono fatti salvi, allora
la campagna d' Italia può prendere corpo, «ed è
quello che stiamo facendo - dice Consoli -, da
Torino a Trieste e da qui fino alla Puglia seguendo
la dorsale adriatica... Noi ci siamo». Undici
acquisizioni aziendali in dieci anni, più un pugno
di sportelli rilevati da Intesa Sanpaolo, sono
serviti a portare l' ex Popolare di Asolo e
Montebelluna in giro per l' Italia. Da dicembre a
oggi, due colpi: la Cassa di risparmio di Fabriano e
Cupramontana (Carifac) e Banca Apulia. Al netto di
questi due accordi, gli sportelli oggi sono 426.
Quando verrà definita Banca Apulia saliranno a 478 e
fra tre anni, quando sarà possibile esercitare un
diritto di opzione per salire al 51 per cento di
Carifac, potrebbero diventare 537, salvo nuove
aperture. «Niente - dice - rispetto ai 6.500
sportelli di Intesa». Ottimista Il sospetto è
lecito: Veneto Banca, una popolare non quotata, ha
corso troppo. «Noi - assicura Consoli - siamo sempre
stati prudenti. Abbiamo 2,2 miliardi di patrimonio
netto, togliendo anche l' utile di periodo che non
considero. Seicento milioni più dell' anno
precedente. Il nostro patrimonio evidenzia un Core
tier 1 al 7,2%, il Core Tier 1 ratio all' 8,34% e il
total risk al 12,23% (sono i principali indicatori
della patrimonializzazione bancaria, nda ). Quindi
non direi che abbiamo corso. Inoltre, non abbiamo
impegni di scadenze sul fronte internazionale: su 16
miliardi di raccolta, 450 milioni arrivano dai
mercati. Ritengo ci sia motivo per essere
moderatamente ottimisti». Diversi La ricetta appare
semplice: poca finanza, molte imprese. E attenzione
ai soci anche in tempo di crisi («Una banca popolare
non può non pagare il dividendo», chiosa guardando
alla prossima assemblea). Cosicché, lo sottolineano
anche gli osservatori di settore, la stretta del
credito è, nel Nordest, meno severa che altrove. E
il tessuto connettivo delle pmi resiste meglio di
altri modelli industriali. «Chiariamo - dice Consoli
-: che il momento sia difficile è indubbio. Ma che
sia così terribile come viene dipinto è solo
parzialmente vero. C' è preoccupazione, è chiaro.
Basta vedere quello che è successo nel mondo della
finanza e ai grandi gruppi industriali. Sono loro
che hanno sofferto di più. Ma quando incontro gli
imprenditori che mi chiedono "voi cosa fate per le
imprese?", dico che ci comportiamo esattamente come
nel gennaio 2008. Cioè non stiamo assumendo
atteggiamenti negativi. L' attenzione al rischio c'
è. Ma noi abbiamo l' 80-90% del nostro attivo
composto da credito alle imprese: è chiaro che se
registriamo una morìa di aziende, anche noi portiamo
i nostri libri in tribunale, ma deve essere un fatto
davvero terribile, crolla il mondo-Italia e crolla
Veneto Banca. Ma se c' è la crisi finanziaria e c' è
la caduta dei corsi dei titoli, beh la cosa allora è
diversa. E se le imprese sono sane, i soldi me li
restituiranno più avanti...». Ragioniere Consoli
appare diretto. Divide il grano dal loglio, le
entrate dalle uscite, i diplomati dai laureati. «Io
sono ragioniere. E ci tengo. La laurea è arrivata
honoris causa da Venezia, nel 2005: controllo di
gestione e pianificazione strategica». Ma la sua
strada è stata altra. Nasce a Miglionico, in
provincia di Matera, 59 anni fa, poi la famiglia si
trasferisce in Piemonte («erano anni in cui la Fiat
assumeva...»). Inizia a lavorare a Biella, filiale
del Credito Italiano: lana, riso, un po' di
meccanica, i rubinetti della Val Sesia. Era il 1970.
«Ho lasciato il Credito Italiano dopo 18 anni, ne
ero innamorato. Ero vicedirettore della sede di
Vicenza. Mi cercò questa popolare per aprire l'
agenzia di Torri di Quartesolo. Mi davano un pacca
di soldi. M' avessero dato una pacca sulle spalle
sarei rimasto al Credito. M' avessero detto "dai,
resta con noi", sarei rimasto. Sono andato via a
malincuore». Barricate Quattro anni dopo Consoli è
in sede. Quando nel ' 97 l' allora direttore
generale Cremonesi è pronto a sottoporre all'
assemblea un accordo stringente con il Sanpaolo di
Torino, Consoli arma la resistenza al grido
«salviamo l' autonomia». All' assemblea il ticket
titolare Cremonesi-Tartini si scontra con gli
sfidanti Consoli-Antiga (oggi vicepresidente) e
perde. Era il 1997. Esattamente il 22 marzo, giorno
conclusivo delle Cinque giornate di Milano, che a
Montebelluna sancisce un altro risorgimento. «La
nostra storia inizia allora», spiega Consoli e la
data è ricordata dalla grande fontana davanti alla
sede della holding. Salottini buoni Da allora la
popolare di Montebelluna inizia lo shopping. Apre
sportelli anche all' estero, il primo in Romania per
stare vicino ai clienti che delocalizzano, poi va in
Irlanda, dove apre Veneto Ireland financial services
, che gestisce parte del portafoglio mobiliare del
gruppo. Il colpo grosso è del 2007, quando si
aggiudica la Popolare di Intra, devastata dalla
vicenda Finpart. Un' acquisizione pagata tanto.
«Tanto - ammette -. Col senno di oggi, nel pieno
della crisi, tantissimo. Col senno di ieri l'
abbiamo pagata il giusto. Noi abbiamo speso 850
milioni per il 100%, c' erano 250 milioni di mezzi
propri, abbiamo pagato 600 milioni di avviamento. Su
un' ottantina di sportelli abbiamo pagato 7 milioni
a sportello che erano i valori di quel momento». L'
altro colpo è dello scorso anno: il 40 per cento di
Cofito, che vale il 20 per cento di Banca
Intermobiliare. Un' operazione carta contro carta,
che porta Veneto Banca a essere socia delle famiglie
Segre, D' Aguì, Scanferlin e Giovannone a cui vanno
- tra l' altro - il 25 per cento della Banca
Italo-Romena. «Per noi è l' occasione per fare
meglio la gestione delle ricchezze, il private
banking e i fondi. Un' opportunità industriale».
Come natura industriale hanno gli accordi con
Palladio Finanziaria (20%) e Ferak (20%). «Palladio
è un ottimo partner: tutto quello che è private
equity o necessità di finanza straordinaria della
nostra clientela l' appoggiamo a loro. Ferak nasce
da Palladio, che stava impostando con Finanziaria
Internazionale e con gli Amenduni dell' acciaio una
società per partecipare all' attività di Borsa. Ci
ha chiesto di partecipare». I numeri «Abbiamo chiuso
il 2008 con crescite attorno al 15% nella raccolta e
negli impieghi. Nel conto economico siamo lievemente
sotto al budget, ma sopra al consuntivo 2007. Per
noi ha influito la Robin Tax, che pesa, sul netto,
circa 14 milioni di euro. Avevamo come obiettivo 125
milioni di utile, 14 li ha portati via la Robin Tax,
una decina la crisi dei mercati, siamo attorno ai
cento milioni. Nel 2007 chiudemmo a 92 milioni di
utile netto». E quasi non c' era la crisi. Le tappe
di una crescita Bcc Piave e Livenza, Banca Italo
Romena, Banca di Bergamo, Banca Meridiana, Banca del
Garda, Eximbank (Rep. Moldova), Gospodarsko Creditna
(Croazia), Banca Popolare di Intra, Intesa Sanpaolo,
Banza Italiana di Sviluppo (Albania), Carifac,
Apulia, Banca Mediterranea
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VINCENZO CONSOLI - PERSONAGGIO
12 Aprile 2010
Consoli,
arriva da Matera il banchiere al centro degli
affari del NordEst Con la conquista di Bim si
consolida l’ascesa di Veneto Banca Una lunga
serie di acquisizioni ha dato vita ad un
istituto potente, fortemente radicato sul
territorio e crocevia delle operazioni delle
grandi famiglie
di
PAOLO POSSAMAI
Il più nordestino dei nordestini è nato a [Miglionico]
Matera nel 1949. Si chiama Vincenzo Consoli, e
al sabato e alla domenica non va mai in
ufficio. Lavora nello studio di casa. Senza
frequentare salotti e disdegnando i
riflettori, nel segno del massimo
understatement, pezzo dopo pezzo ha montato il
decimo gruppo bancario italiano.
Dopo le elezioni il concetto di "banca
federale" va per la maggiore, ma lui lo
pratica da anni sotto il cappello generale di
Veneto Banca e in effetti disponendo di un
ventaglio di una dozzina di marchi/aziende.
L’ultimo colpo, maturato nei giorni scorsi,
consiste nella conquista del santuario della
finanza torinese chiamato Banca Intermobiliare
(Bim).
Non male, tenendo conto che tanta strada è
stata compiuta partendo da Montebelluna,
patria dello scarpone da sci e dello sport
system, cittadina della pedemontana trevigiana
incredibilmente governata da una sindachessa
del partito democratico, Laura Puppato,
annegata nel mare verde della Lega Nord.
L’amministratore delegato del decimo gruppo
creditizio italiano di politica non si
intriga. Troppo preso dal suo meccano. Il suo
ufficio a Montebelluna è diventato un
crocevia, la sua firma compare in tutte le
principali operazioni made in Nordest, nel
libro soci di Veneto Banca holding (Vbh)
leggiamo i cognomi Amenduni, Benetton, Folco,
Moretti Polegato, Zoppas. Molti di questi nomi
ricorrono poi pure nella trama di
relazioni/affari perseguita da Palladio
Finanziaria, partecipata da Vbh e titolare del
4% di Generali tramite le scatole finanziarie
Ferak e Effeti. E dal Nordest la sfera di
influenza si va allargando, mano a mano che
procedono le integrazioni e che tra i soci
entrano pugliesi, marchigiani, lombardi,
piemontesi.
Tutto ha origine dalla Banca Popolare di Asolo
e Montebelluna, dove il ragionier Consoli
inizia a lavorare nel 1989 per aprire la
filiale di Torri di Quartesolo, alle porte di
Vicenza e – manco a dirlo – esattamente di
fronte alla direzione generale della Banca
Cattolica del Veneto e poi del Banco
Ambrosiano Veneto. Quasi un guanto di sfida
all’istituto leader sul territorio, sfida
riuscita venti anni dopo.
Lui in effetti aveva avuto prima un solo
grande amore: era stato assunto nel 1977 al
Credito Italiano, alla filiale di Biella.
Quella è la sua scuola, tanto che – a chi gli
chiede il nome del suo maestro – Consoli dice
che il suo mentore fu Danilo Danielis, allora
condirettore centrale del Credito Italiano
("penso che se ci legge sarà contento").
Lascia l’ex Bin da vicedirettore della filiale
di Vicenza, inizia alla popolare di Asolo e
Montebelluna da capoarea. Ma dopo nemmeno 8
anni, nel 1997 veste i panni di direttore
generale.
Dipende anche dal fatto che in quell’anno,
assieme all’industriale Franco Antiga,
nell’assemblea dei soci capeggia la linea di
resistenza sul Piave contro il SanPaolo di
Torino che voleva annettersi la allora piccola
banca. La parola d’ordine è "autonomia", i
soci rigettano l’accordo con i torinesi e
parte la campagna delle acquisizioni. Che in
questi giorni, dopo la traversata della
pianura padana e dopo la cavalcata lungo la
dorsale adriatica, trova compimento proprio a
Torino con Bim.
Infatti, il gruppo Veneto Banca è l’esito di
una dozzina di acquisizioni, i cui capitoli
principali sono la Banca Popolare di Intra e
poi BancApulia e Carifac.
Dal montaggio di questi tasselli emerge una
sorta di grande "T", dove il braccio più corto
consiste in una capillare presenza sulla
fascia pedemontana delle regioni padane e
l’asta più lunga si affaccia all’Adriatico
fino in Puglia. Ne deriva una rete di circa
570 sportelli con oltre 6.500 dipendenti.
L’ultimo tassello completa il disegno di un
gruppo presente nel retail, nel private equity
e nel merchant (Palladio), nella bancassurance,
nell’asset management e con una ramificata
presenza nell’Est europeo. Entro l’anno
l’acquisizione del controllo di Bim dovrebbe
andare in porto e con questa la messa in rete
di servizi di private banking e consulenza
finanziaria per la clientela più facoltosa del
gruppo. "Non ci sono altri fini, non esiste
proprio l’ipotesi di una quotazione di Vbh
usando Bim. Bim resterà quotata", avverte
Consoli. Alla fine del percorso, la famiglia
Segre eserciterà il diritto di recesso e
lascerà la scena, le famiglie Scanferlin e
Giovannone dovrebbero concambiare le loro
azioni Bim in quote Vbh, mentre Pietro d’Aguì
si è riservato di trattenere il 10%
dell’istituto torinese di cui è e resterà
amministratore delegato. Le famiglie con
matrice Bim alla fine del processo avranno
tutte assieme il 3,2% del capitale di Vbh,
ovviamente frazionato in modo tale che nessun
intestatario superi la soglia dello 0,5% di
legge.
"L’idea di questo incrocio di esperienze è
venuta parecchi anni fa proprio a D’Aguì –
ricorda Consoli – poi per far maturare i
frutti occorre tempo. E non sempre maturano e
non sempre sono buoni…". Tra i frutti acerbi,
anzi aspri della semina realizzata nell’ultimo
decennio mettiamo in conto l’acquisizione
della croata Gospodarsko Kreditna Banka. Lo
dice apertamente lo stesso Consoli, che
rileggendo l’itinerario compiuto sostiene che
"sarebbe stato meglio non andare in Croazia,
mercato con regole assurdamente complicate. Ci
stiamo perdendo soldi, pochi ma ne perdiamo".
Il verbo "perdere" lo pronuncia con
difficoltà. Non ci è abituato. Il gruppo fa
utili anche con le banche create in Romania,
Moldova, Albania seguendo cioè le piste
dell’internazionalizzazione delle aziende
venete. La Croazia è l’eccezione e, proprio
per evitare repliche, la programmata apertura
di attività in Serbia e Bulgaria è oggi in
standby. "Ma resto convinto che l’area
balcanica e in generale la Nuova Europa possa
essere un’ancora di salvezza per l’economia
italiana e nordestina in particolare. La
grande crisi è alle spalle, penso che i nostri
imprenditori così abituati alla battaglia
sapranno trovare vie di sviluppo proprio a
Est" dice Consoli.
Il rapporto con l’imprenditoria è una delle
chiavi del successo di Vbh, che compare quando
passano di mano le quote di Nordica verso
Tecnica piuttosto che di Diadora verso Geox, o
nel management buy out di Andrea Tomat su
Lotto. Ma Consoli si schermisce se gli viene
proposto il parallelo con Silvano Pontello,
che da artefice di banca Antonveneta era anche
il baricentro delle strategie di sviluppo di
tante aziende nordestine ("io sono piccino,
gioco a pallone e però non per questo penso di
diventare Maradona. Metafora che è pure
faticosa, visto che sono interista").
Fondamentali per i rapporti con il sistema
imprenditoriale, e più in generale nella
costruzione del gruppo, sono anche le
relazioni portate dal presidente Flavio Trinca
(commercialista, già assessore a Montebelluna,
già deputato Udc) e dal vice Franco Antiga
(che tra l’altro siede nel direttivo di
Unindustria Treviso e della Fondazione Nord
Est). Non per caso la scadenza dei mandati dei
tre sono sfalsate: quest’anno in assemblea è
atteso il rinnovo di Antiga, l’anno venturo di
Consoli (che tra l’altro è socio rilevante
della banca) e poi nel 2012 toccherà al
presidente Trinca. Un trio che riassume in
pieno il controllo del gruppo.
Consoli dice che adesso per un paio di anni le
operazioni straordinarie sono bandite e che si
deve consolidare, ma occorre pur dire che lo
ha detto ogni anno nell’ultimo decennio.
Vedremo. Di sicuro non gli fanno difetto
fantasia e determinazione.
Il suo primo lavoro lo ha avuto a 18 anni,
alla Rolex. Non c’entrano gli orologi, la
fabbrica in questione a Borgosesia produceva
rubinetti. Ma a lui, figlio di un operaio
edile, non piaceva controllare gli operai.
Suo padre in effetti a Miglionico faceva il
calzolaio, mestiere abbandonato quando per
campare nel 1959 si è trasferito in Piemonte.
Anni duri per i meridionali al Nord, ricorda
Consoli. Esperienza di vita che non ha
dimenticato, se sottolinea che "i terroni di
oggi sono gli extracomunitari" e senza
giri di parole pronostica che "qui un giorno
siederà magari un altro migrante, di diverso
colore". Formula questo vaticinio nel suo
ufficio <\n>alla direzione generale di Veneto
Banca. Alle pareti un paesaggio di Guglielmo
Ciardi, un ritratto di Virgilio Guidi, una
fanciulla al bagno di Federico Zandomeneghi.
Maestri della pittura veneta che il <\n>lucano
Consoli ha voluto entras sero nelle collezioni
della banca. Si chiama integrazione.
Dal sito web:
http://www.repubblica.it/supplementi/af/2010/04/12/personaggio/009pesona.html
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Intervista del mensile
Banca Finanza a Vincenzo Consoli |
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Conferimento della cittadinanza onoraria a
Vincenzo Consoli dal comune di Montebelluna
in provincia di Treviso (vedi) |
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Created by
Antonio
Labriola - 10
Luglio 1999 - Via Francesco Conte, 9 - 75100 Matera - Tel.
0835 310375 |
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