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AVV.
GIROLAMO GUIDA |
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"GUIDA GIROLAMO da Miglionico, dottor legale, nominato nel
1862 Agente Demaniale del Comune di Matera, diede alle stampe il
libro delle sue « Memorie » Matera, Tip. Conti, 1889, interessanti
per notizie contemporanee. Da «SAGGIO DI BIBLIOTECA BASILICATESE» di C. G. Gattini - 1908". L'avv. Guida, valente musicista, compose, tra l'altro, una marcia militare per banda "Principe di Napoli" che spesso veniva suonata dalla banda di Miglionico dell'epoca. Lo spartito mi è stato gentilmente inviato dalla pronipote dell'avv. Guida, Violante Fornella, figlia di Maria Guida e dell'avv. Nicola Fornella (il file musicale è stato realizzato dal Prof. Luigi Signorella). Per ascoltare la marcia clicca qui; per vedere lo spartito musicale clicca qui. ......................................................................................................................................................... Altre notizie sulla vita di Girolamo Guida sono state pubblicate nella pagina www.miglionicoweb.it/risorgim.htm il cui contenuto, comunque, riporto di seguito:
"VENDITA CARBONARA - L'Avv. Giambattista
Matera nacque a Miglionico e quivi
visse. Si laureò in legge a Napoli e, di ritorno in Patria, dedicò se
stesso ai valori patriottici, fondando nel 1848 la prima "Vendita"
in Miglionico, con sede nel Monastero, stringendo rapporti con il
patriota G. Albini.
Gli aderenti erano 300 tra le famiglie cospicue e contadine. L'avv.
Guida ricorda il Matera come un "ardente patriota ed un
realizzatore di patrio foco". A.
Giampietro lo chiama
"l'organizzatore di molte braccia e del comitato d'insurrezione,
facendo capo al circolo di Miglonico...portò un contributo di 2.000
ducati al Comitato insurreziolnale di Corleto". L'azione storica non si fermò alla proclamazine di Potenza, ma via via maturò fino alla realtà di Roma capitale d'Italia, il 20 settembre 1870. Presero parte alla Breccia di Porta Pia: due bersaglieri valorosi di Miglionico, Ferdinando Bianco e Pietro Pecora che ritornarono nella nostra città, carichi della riconoscenza della Patria e della loro Terra; il diciassettenne Carmine Sivilia, che, aggregatosi volontariamente all'impresa, non tornò ed il suo nome è inciso nella grande pietra del monumento davanti a Porta Pia, a Roma, come ricorda il dr. G. Mondaini; Leonardantonio Munno, della classe 1843, decorato di medaglia d'argento in tale azione; Pietro Sivilia e Giuseppe Musillo". RIVOLUZIONE 1860 - "Miglionico fu il primo paese della Lucania ad insorgere: nella notte tra il 14 e il 15 agosto 1860, una colonna di circa 60 persone, guidate dall'Avv. Giambattista Matera, accompagnato da Padre Michele Corleto, si muoveva per Ferrandina, dove, accresciuta di altro maggiore contingente, si diresse a Corleto Perticara per recarsi a Potenza, capoluogo della nostra Provincia, prima ad insorgere autonomamente nel Napoletano, formandosi un governo provvisorio. Era allora sindaco di Miglionico Luigi De Novellis ed Arciprete Don Michele Traietta. In tale occasione anche a Miglionico il popolo avvertì fermenti maturati e fece ricorso all'Avv. Girolamo Guida per chiedere garanzie per la ripartizione dei terreni del demanio. Contro il sindaco era stato eletto "capo popolo" il sig. Francesco Mucci, popolano, che va i demanialisti; ma, sopraffatto, fu rinchiuso nelle carceri del Castello dell'Ovo a Napoli e quivi morì nello stesso anno 1860. La storia ricorda ancora un altro avvenimento: l'azione contro il segretario comunale Giacinto Santarcangelo che, minacciato di morte, nei giorni del risorgimento e dell'unità, dovette essere protetto dal Sindaco Guida in persona e avviato presso suoi parenti a Pomarico, mentre veniva eletto a furore di popolo a nuovo Cancelliere comunale ed insediato, seduta stante, il sig. Don Achille Stancarone. Mentre a Miglionico avveniva ciò, giungevano da Matera notizie ancora peggiori: il Conte Gattini, col Maestro di Cappella Laurent e il fattore Rondinone, venivano aggrediti dalla folla e, sotto gli occhi dei tutori dell'ordine, trucidati. Anche il miglionichese Santorsola rimase impigliato e ferito, ma potè ripararsi presso una 'donna devota' e salvarsi". COLERA 1867-1868 - "Ai gravi avvenimenti politici e sociali si deve aggiungere una fiera mortalità di cittadini, verificatasi per causa del colera, scoppiato nel 1867-68: ben 570 furono le vittime. In tanta desolazione, ricorda l'Avv. Guida nelle 'Memorie', e generale abbandono di tutto, e, nonostante la perdita dell'arciprete e di tre giovani sacerdoti, ferma si vide la volontà dell'unità, con la certezza della lotta per l'ideale dell'attesa: Roma capitale d'Italia. La carità dei ministri dell'altare era fermamente congiunta alla comune decisione: la Chiesa rimase notte e dì aperta con le sacre immagini dei patroni esposte con assiduità. Nei principi di settembre ricomparvero i primi passeri, forieri d'incominciata purezza atmosferica. A furor di popolo fu aperto il Palazzo Comunale, rimasto chiuso per essere stato abbandonato dai dipendenti, rifugiatisi nelle campagne". Il testo è tratto da MARIO SPINELLO (ex arciprete della Parrocchia Santa Maria Maggiore di Miglionico) - Miglionico 1870-1970, F.lli Montemurro Editori, Matera, 1970 |
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