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La Gazzetta del Mezzogiorno |
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Miglionico.
Fiammate. Sono state sufficienti pochi sprazzi di gioco, tre azioni
fiammeggianti al Miglionico per conquistare la prima vittoria casalinga
(3-1) nella difficile sfida contro il Montalbano. Il successo, però, non è
stato il frutto di una corale superiorità di gioco, ma di giocate
individuali, mirabili prodezze dei singoli. Roba da stropicciarsi gli occhi
il primo gol, quello firmato da Eustachio Galeota con un tiro arcobaleno che
ha infilato il pallone proprio sotto la traversa. Numero da fuoriclasse il
gol del raddoppio siglato dal capitano Francesco Tataranni, il “bello del
calcio”, con un siluro in diagonale. Un colpo di magia il terzo gol, firmato
da Giuseppe Deceglie che ha fulminato il portiere con un bolide imparabile.
Un prodigio la parata del portiere “saracinesca” Michele Capozzi che, sul
risultato di parità, ha neutralizzato un calcio di rigore e poi, nei minuti
finali della gara, ha salvato il risultato, compiendo un’altra formidabile
parata. “La nostra vittoria- osserva il portiere “giaguaro” Capozzi- è stata
determinata da alcuni favorevoli episodi di gioco. La partita è stata
complessa: un risultato di parità ne avrebbe rispecchiato meglio l’andamento
equilibrato”. Dopo le luci, ecco le ombre: la prima è riconducibile all’idea
di calcio che la squadra di mister Michele Paterino incarna: non piace la
mentalità sparagnina. Non c’è voglia di imporre il proprio gioco:
l’atteggiamento tattico è troppo attendista. I reparti non sono coesi: i
centrocampisti non accompagnano la manovra offensiva che si regge sugli
spunti individuali delle due punte. La seconda nota critica riguarda la
retroguardia che raramente avanza la sua linea difensiva a ridosso del
centrocampo. Campanelli d’allarme per una squadra che ha le potenzialità per
migliorarsi. Giacomo Amati |
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