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La
Gazzetta del Mezzogiorno |
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Miglionico. Ventisei chili. È l'eccezionale peso di un fungo cardoncello che, nei giorni scorsi, è stato raccolto in contrada “Conche”, una delle zone tra le più rinomate per bellezza del panorama, salubrità dell’aria e fertilità del terreno. In particolare, si tratta di un’area in parte boschiva, ubicata a poca distanza dal confine con il territorio pomaricano. La scoperta del gigantesco vegetale costituisce un record, roba da “Guinnes dei primati”: a memoria d’uomo, nella comunità, nessuno, tra i contadini e ricercatori abituali di funghi, ricorda qualcosa di simile. Più che le caratteristiche di un fungo, l’ab - norme vegetale sembra avere le prerogative proprie di una pianta parassita, tanto da assomigliare a un cespuglio.Il cardoncello, che è stato scoperto da un ricercatore “p ro f e s s i o n i s t a ”,Giovanni Palazzo, appartiene ad una varietà commestibile e pregiata. Nel Medioevo (1200) fu considerato afrodisiaco al punto tale da essere messo all’indice dal Santo Uffizio perché distoglieva i pellegrini dall’idea della penitenza. Questo fungo prelibato, oltre ad essere una leccornia, è importante dal punto di vista dietetico: contiene mediamente l’80 per cento di acqua, zuccheri (4 per cento), proteine (4 per cento) e poche grassi; inoltre, in esso sono presenti parecchie vitamine. Per questa ragione viene largamente impiegato diete ipocaloriche. I ricercatori esperti di funghi lo ritengono un fungo “onesto” perché non si confonde allo stato naturale con nessun fungo velenoso. La straordinaria dimensione di questo cardoncello può essere spiegata sia con la particolare natura del terreno che, nella zona, è molto fertile, in virtù dell’esistenza sotterranea di numerose sorgenti d’acqua, sia per le favorevoli condizioni climatiche. | |||||||||||||||
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