Francesco
Stabile nacque in
Potenza il
20 agosto 1802
[in realtà nacque a Miglionico il 20 Agosto 1801].
Nella manifestazione lussureggiante, luminosa, del genio
musicale italiano i nomi di Rossini, Bellini, Donizetti,
Verdi, sono stati quelli dei grandi astri che nel secolo
decimonono hanno irradiato di loro abbagliante luce il
mondo da veri geni creatori. La gran luce di questi
astri maggiori ha resa meno fulgida , almeno per la
maggioranza degli italiani, le luminose irradiazioni di
ingegni creatori nel canto musicale, che rappresentano
una costellazione di secondo ordine, ma non meno
gloriosa per la storia dell’arte, che include nomi come
quelli del Mercadante, del De Giosa, del Petrella, del
Rossi, del due Ricci, del Puzone, del Serrao e degli
altri.
Fra questa costellazione ben trova posto il maestro
potentino Francesco Stabile, al quale Francesco Florimo,
il reputato storico del Conservatorio di musica di
Napoli, il compagno di studi e l’amico diletto di
Vincenzo Bellini, dedica una pagina nella storia degli
illustri maestri e compositori usciti da quella scuola.
In altra pubblicazione il Florimo stesso, parlando del
Fumo e dello Zingarelli, dice da quella scuola
provennero Bellini , Mercadante , i due Ricci, Rossi,
Potrella, Stabile, De Giosa, Savoia, Puzone, Braga,
Lillo.
Il solo fatto di trovarsi in questo Pantheon della
gloriosa scuola musicale napoletana, della quale
Pergolesi, Cimarosa, Paisiello , Bellini lasciarono così
vasta orma, è già sufficiente titolo di gloria; ma
poiché da questa, come per inesplicabile corruccio,
volle lo Stabile quasi per proposito allontanarsi, è
spiegabile come il nome di lui non abbia battesimo
popolare, e come per mostrarne il valore occorre
desumerlo dagli elogi dei contemporanei e dalle sue
opere.
Francesco Stabile nacque in Potenza il 20 agosto 1802, e
vi morì l’11 agosto 1860. La sua attitudine per la
musica indusse la famiglia ad avviano agli studi
musicali nel rinomato Conservatorio di S. Pietro a
Maiella di Napoli, allora diretto da Niccolò Zingarelli.
— Compagno di Florimo, Bellini e di altri illustri,
appena ventenne riportava dallo Zingarelli un
certificato, che si conserva autografo in casa Stabile,
nel quale è detto: ...... conosce l'arte, può
distinguersi ed è attualmente primo maestro del
Collegio.
Stando ancora in Conservatorio scrisse per quel teatro
la commedia giocosa Lo sposo al lotto, che
riscosse gli applausi di Zingarelli e di quanti lo
intesero. Uscito dal Collegio fu scritturato per
un’opera da darsi al S. Carlo, e sulle scene di questo
la sera del 19 Novembre 1835 l’opera Palmira ebbe
lieto successo, che lo incoraggiò a scrivere un’opera di
soggetto patriottico, Braccio da Montone, che non
vide la scena, poiché il colera di Napoli del 1837 lo
costrinse ad abbandonare quella capitale e a ritirarsi
per poco in provincia.
Qui la mitezza dei costumi, 1’indole sua solitaria, le
carezze domestiche, il desiderio degli amici lo
trattennero, e ne tarparono il cammino alla grande
notorietà ed alla gloria, ma non lo arrestarono nello
svolgimento del suo ingegno, che, imitando il grande suo
maestro, si dedicò alla musica sacra. Non era un
presagio quello dello Zingarelli, che non trovava a chi
affidare la direzione del suo gran Miserere se non a
Francesco Stabile, allora primo maestro del Collegio?
Fra i tesori di musica sacra di Francesco Stabile sono i
Tantum ergo (se ne contano cinque per orchestra e
sei per organo), il Tota pulcra, il Te Deum,
il Libera me, 1’Amplius, il Benedicat,
il Dies irae, inni vari e litanie.
Musicò pure, parentesi profana, la Coccarda tricolore
del Regaldi. Da “IL LUCANO” - agosto 1907
http://www.basilicata.cc/lucania/potenza/illustri/stabile.htm
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